L’attenzione sull’America Latina è un tratto caratterizzante l’Istituto Gramsci di Forlì. Un piccolo Osservatorio sull’America Latina che tenta, fuor di retorica e facili entusiasmi, di scrutare un continente per varie ragioni paradigmatico. Un continente che pare a fior di pelle: i drammi e l’atavica passione che il solo nome evoca nell’immaginario suscitano il nostro bisogno d’analisi. Un’analisi che si dipana, con la giusta armonia, per contesti differenti, il tentativo di verificarne i processi storici e politici interni ai paesi da noi visitati e il viaggio, tra arti e cultura, raccontato da uomini o donne che per vari motivi si trovano a contatto anche con l’Italia.
Avviato da un dialogo con Eduardo Galeano, il percorso si è snodato toccando paesi come Cile e Argentina, e Brasile, una nazione che presenta al millennio le tante complessità di un paese globale, la difficilissima e imprescindibile volontà di trovare composizione a conflitti strutturali. Come esempio di lavoro, il riferimento può essere il caso del Brasile. Il Professor Roberto Vecchi, docente di Letteratura portoghese e brasiliana all’Università di Bologna, Flávio Barbeitas Terrigno, musicista e docente dell’Università federale di Minas Gerais (Belo Horizonte) hanno guidato l’analisi tra le complessità e la poesia del Brasile.
Martedì 6 dicembre 2005, presso il locale Lato B (ex Filosganga) di Forlì, si è partiti dalle esperienze che dall’Italia muovono verso il Brasile, e di qui si è passati a parlare dei mondi del Brasile.
Mercoledì 14 dicembre 2005, preso il Teatro Verdi di Forlimpopoli (FC), Flávio Barbeitas Terrigno, Denio Derni e Andrea Brigliadori hanno animato una serata, tra le culture e le arti di un popolo, con letture e musiche.