Il nome e l’opera di Montesquieu paiono aver ormai acquisito, anche in Italia, una vasta risonanza. Ciò è indubbiamente un gran bene per tutti. Ma comporta anche svariati rischi, come in particolare una eccessiva semplificazione e banalizzazione del suo pensiero. Allo scopo di efficacemente scongiurare una simile evenienza – la peggiore che possa capitare a chi, come lui, ha condotto una vita intensamente “pensata” – il volume ripropone, per la prima volta tutti insieme, i più signifi cativi scritti sulle sue riflessioni apparsi negli ultimi decenni: a partire dai magistrali studi di Isaiah Berlin e di Raymond Aron, passando per le brillanti analisi di tre grandi protagonisti della cultura italiana del secolo scorso (Norberto Bobbio, Federico Chabod, Sergio Cotta) e concludendo con alcune celebri pagine di Jean Starobinski e di Hannah Arendt, quest’ultima la figura intellettuale contemporanea in assoluto più prossima (in tutti i sensi) all’autore dello Spirito delle leggi (1748). Il lettore, anche non specialista, ha così a disposizione la migliore ‘guida’ fino a questo momento mai apparsa sul più profondo anatomista del dispotismo che la storia della filosofia annoveri, nonché il teorico per eccellenza del principio della divisione dei poteri e di quello, indissolubilmente connesso, dell’autonomia della giustizia.
Mimesis Edizioni
PAGINE:280
DATA PUBBLICAZIONE: 2011
ISBN:9788857507545