Aa.Vv., Tempo di beni comuni. Studi interdisciplinari
Annali della Fondazione Basso 2010-2012
(Ediesse, Roma, 2013)
con saggi di Bellucci, Bonacchi, Brienza, Costa, Donolo, Ferrajoli, Franzini, Giorgi, Mattei, Montebugnoli, Montesi, Papa, Pennacchi, Pulcini, Resta, Reviglio, Rodotà, Tomassi, Zannino
Una discussione a più voci su molti interrogativi aperti: i beni comuni sono un catalogo illimitato di beni o piuttosto un attributo dell’"agire in comune"? I beni comuni sono "oltremoderni" (e "retromoderni" con nostalgie per il medioevo) o una dimensione del "moderno"? I beni comuni "triangolano" con il pubblico e il privato o vanno "oltre" il pubblico e il privato? Quale rapporto tra "bene comune" e "beni comuni"?