Il volume si inscrive nell’ambito oramai consolidato degli studi di “genere” (gender studies), secondo il metodo di analisi che focalizza i ruoli sociali inerenti coloro che appartengono al sesso maschile e a quello femminile, portando alla luce le pratiche sociali, spesso implicite, che nascondono relazioni di potere asimmetriche fra loro. Diversamente del termine “sesso” – legato alle differenze di ordine biologico – l’analisi “di genere” sul versante giuridico si traduce nell’approfondimento dei principi e delle norme più rilevanti, in modo da porne in luce sia le potenzialità sia le difficoltà applicative, come mostrano le differenze che persistono in molti ambiti fra donne e uomini in termini di potere e di accesso alle opportunità sociali ed economiche, nonostante l’affermazione del principio di uguaglianza formale e sostanziale sancito dall’ordinamento giuridico. I materiali di riflessione critica presentati nel volume sono frutto di molteplici occasioni di discussione e di dibattito organizzati dal Centro studi interdisciplinari di genere, e nel corso di Diritto e genere della facoltà di Giurisprudenza, entrambi dell’università di Trento, cui si sono uniti altri contributi di giuriste da tempo impegnate nella costruzione dell’analisi in materia. L’intento del volume è di dare una visione d’insieme, anche se non esaustiva, delle questioni di tipo interpretativo e concettuale che riguardano, per un verso, la portata del principio di eguaglianza sostanziale e, per altro verso, il modo di riconoscere anche sul versante giuridico i contenuti elaborati dal pensiero filosofico sulla “differenza” delle donne. Le materie affrontate sono le più significative del percorso evolutivo: dal faticoso superamento degli stereotipi nella concezione giuridica della condizione della donna, incorporati nella pretesa “neutralità” del linguaggio giuridico, le cui contraddizioni “di genere” sono peraltro tuttora in essere; all’attuazione del principio di eguaglianza nell’ambito del lavoro, nella continua dialettica tra parità, protezione specifica della lavoratrice, perseguimento delle pari opportunità, all’interno delle profonde trasformazioni nella condizione e nella tutela dei lavoratori; all’accesso alle istituzioni e alla rappresentanza politica, legate alla riflessione costituzionale ed amministrativa ove emerge la novità concettuale della “cittadinanza di genere”. Altre riflessioni attengono al diritto di famiglia, con l’approfondimento del regime applicabile alla “famiglia di fatto”; ed altresì della legge sulla procreazione medicalmente assistita, dove l’elemento della “corporeità” ha un ruolo di primo piano. Specifici studi di carattere comparato attengono alla condizione della donna nel diritto islamico, concettualmente estraneo all’idea di eguaglianza uomo-donna; nonché all’emersione del reato di “femminicidio” nei sistemi giuridici sud-americani, argomento cui si collega altresì una riflessione penalistica in chiave critica sulla legge nazionale recentemente varata.
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