Il "modello emiliano" nella storia d'Italia. Tra culture politiche e pratiche di governo locale

29/09/2014 | Lettura della settimana

CMYK base
Pensando alle domande dell’oggi e alle possibilità per il futuro, questo volume ci dice che il modello emiliano, inteso come laboratorio regionale, non nasce e non muore con il Pci; e nello stesso tempo non si esaurisce nella dimensione economica e produttiva della piccola impresa e del distretto industriale. Storicamente il “modello” ha origine, tra Otto e Novecento, dal nucleo delle autonomie locali e sociali, nella trama delle istituzioni territoriali e nelle forme dell’associazionismo popolare. Dal punto di vista progettuale vive probabilmente il suo momento più intenso con il regionalismo dei primi anni Settanta del Novecento, quando l’espressione “modello emiliano” entra effettivamente nell’uso pubblico. La sua crisi si manifesta in primo luogo sul versante istituzionale (il declino della programmazione “democratica” e decentrata) e il suo rilancio – o, se si vuole, la nascita di un nuovo modello emiliano-romagnolo – può avvenire proprio sul terreno dei rapporti tra Regione e realtà locali, all’interno di uno scenario che con le unioni dei comuni, le fusioni e la riorganizzazione territoriale sta cambiando profondamente, e che pertanto necessita più che mai di una Regione che sappia costruire “visioni coesive”.
 
 
Leggi la scheda del libro

Editore: BraDypUS Communicating Cultural Heritage A cura di Carlo De Maria ISBN 9788898392094 Anno di edizione 2014

Archivi