Robert Castel offre nei due saggi, proposti nella loro prima traduzione italiana, una chiave interpretativa delle grandi trasformazioni sociali degli ultimi decenni. Nella società affermatasi nel Novecento, fino agli anni Settanta, è la dimensione collettiva, evidenzia l’autore – si pensi ai contratti di lavoro, ma anche al ruolo dello Stato – a offrire protezioni e garanzie. Castel
sottolinea come sia in corso al contrario, già da alcuni decenni, un processo di “reindividualizzazione”, che mette in difficoltà chi ha a disposizione meno risorse personali. Ma la società fondata sulla dimensione collettiva, di sicuro indebolita, non è scomparsa. Allo stesso modo, “l’obbligo di diventare un individuo” e l’individualismo imperante nulla tolgono all’esigenza, per chiunque, di supporti materiali, di legami sociali e del ruolo dello Stato, e dello Stato sociale in particolare. L’autore esamina con finezza l’incertezza e l’ambiguità dei processi in corso – particolarmente sottile la sua analisi della precarizzazione del lavoro – evidenziando ad esempio come la vulgata liberista sull’autoregolamentazione dei mercati abbia contribuito alla diffusione e all’aggravamento della crisi, e come solo un ripensamento dello Stato e delle sue funzioni sociali, con regole al contempo flessibili e forti, possa consentire di uscirne. Il contributo di Ota De Leonardis al volume consente poi di approfondire la portata e il significato più complessivo del lavoro dell’eminente studioso francese.
Un capolavoro di uno dei maestri della sociologia contemporanea, uno strumento per riflettere sul presente.
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Editore: Editrice socialmente, Bologna
Autore: Robert Castel
Prefazione di: Vando Borghi
Postfazione di: Ota de Leonardis
Pubblicazione: 2015
Formato: 14/21
Pagine: 110
ISBN: 9788897992233