Il reddito di esistenza universale, liberando l’individuo dal ricatto della povertà e riconoscendo la dignità della persona al di fuori dal mercato, costituisce uno strumento di emancipazione degli individui, ponendoli nella condizione di poter decidere e progettare la propria esistenza. Lungi dunque dal poterlo considerare come una sorta di ammortizzatore sociale (come alcuni fanno), esso costituisce piuttosto uno strumento che favorisce la possibilità di opporsi a un ordine sociale fondato sulla “razionalità” del mercato, e di pensare a uno stato sociale non più condizionato dalla centralità del lavoro, dal momento che esso non può più essere considerato come l’unica, prevalente o normale condizione di vita su cui ancora si fondano le misure di welfare rivolte agli individui.
Nella battaglia per il reddito di esistenza Pisani individua dunque anche una sorta di grimaldello con il quale scardinare alcune categorie della moderna teoria sociale del diritto, per aprirla a una dialettica del riconoscimento che assuma il diritto come continuamente esposto ai rapporti sociali.
Ma in che modo e con quali strumenti la politica e la pratica del diritto pussono contrastare la logica economica e assumere i bisogni degli individui reali dando loro cittadinanza nella progettazione di una nuova società?
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Edizioni: Ombre Corte, Verona
Autore: Giacomo Pisani
Anno: 2016
ISBN: 9788897522553
Pagine: 93