Questo libro parla di lavoro e fatica, di vite alla ricerca di un futuro migliore: di vite e lavoro di persone che producono ciò che mangiamo. La produzione del cibo è sempre più nascosta da pubblicità, brand, marchi, racconti, che fanno dimenticare a che prezzo e dentro quali rapporti sociali i beni agricoli diventano disponibili. Questo lavoro mette al centro, invece, proprio il lavoro vivo nei campi, negli allevamenti, sotto le serre, guardando ai migranti, sempre più protagonisti a livello mondiale dell’industria agricola capitalistica, e a un insieme di territori, quelli del Sud Europa, del Mezzogiorno e dell’enclave della Piana del Sele, nella provincia di Salerno.
È il lavoro, con le sue caratteristiche e modalità di svolgimento, a costituire il punto di vista privilegiato di questa ricerca. Il mondo dell’agricoltura viene osservato dal lato del lavoro vivo, concentrandosi sui rapporti sociali di produzione vigenti prima che tutto venga assorbito dal marketing e subordinato ai superprofitti delle grandi imprese internazionali e multinazionali finanziarizzate. Per questo motivo, la ricerca si è avvalsa soprattutto di interviste e colloqui con una molteplicità di lavoratrici e lavoratori, condividendo con loro ore e ore di vita quotidiana. È con questa densità – la densità della vita, dei progetti connessi alle migrazioni e dei rapporti di produzione fondati sullo sfruttamento – che la ricerca ha cercato di entrare in comunicazione, per restituire un quadro delle relazioni di potere che governano l’agricoltura capitalistica e delle strategie che i lavoratori mettono in atto per non farsi sopraffare e proteggere sé stessi, rivendicando diritti e dignità.
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Editore: Ombre corte, Verona
Autore: Gennaro Avallone
ISBN 9788869480713
N. Pagine 136
Anno Pubbl. 2017