Non c’è canzone al mondo capace di scatenare un’euforia collettiva come Bella ciao, ma allo stesso tempo non c’è canzone in Italia altrettanto capace di dividere gli animi. Sempre, però, nelle manifestazioni pubbliche e in molte ricorrenze istituzionali, le note di Bella ciao sono una bandiera di libertà perché quelle parole che tutti sanno a memoria rilasciano un’energia speciale. Ma quando e in quali circostanze nasce questo canto così famoso? Dov’è che testo e melodia si sono intrecciati per dare vita alla canzone della libertà? Perché questo canto popolare si è diffuso in decine di versioni e traduzioni in tutto il mondo?
La storia di Bella ciao ha un percorso non privo di lati oscuri e se l’asse portante è l’appennino padano nel rovinoso epilogo dell’ultima guerra mondiale, echi della melodia circolavano già da molto prima: tra antiche ballate cantate nelle aie, motivi yiddish sfrigolati dai violini di migranti e canti delle mondine nostrane. L’approdo più noto è quello della Resistenza partigiana, ma la storia passa anche per le trincee della Prima guerra mondiale, la Parigi di Montand e di “Charlie Hebdo”, la New Orleans Band Jazz di Woody Allen e la voce delle combattenti curde di Kobane, in un’incessante cavalcata che risuona, oggi, pure nelle piazze di Hong Kong, Istanbul e New York.
“Con questo viaggio in una sola canzone, scopriamo le ragioni testuali, musicali e ritmiche di un successo planetario, universale. Ho sempre pensato che la capacità di un canto di suscitare adesione, emozione e coinvolgimento sia la prova provata dell’universalità della condizione umana al di là di confini, nazioni, sistemi di governo e persino delle differenze culturali e delle lingue che pure rappresentano l’espressione della bellezza e del genio molteplice di una comune appartenenza antropologica e di un solo destino: il destino condiviso della passione per il valore della libertà.”
– dalla prefazione di Moni Ovadia
Editore: Add Editore
Autore: Carlo Pestelli
ISBN: 9788867831135
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2016