L’aspetto più impressionante dei saggi di Pietro Ingrao qui pubblicati – risalenti tutti al biennio 1985-1986 – è la distanza abissale che essi consentono di misurare tra l’Italia di allora e l’Italia di oggi e, al tempo stesso, la loro straordinaria attualità. Distanza dall’Italia odierna e attualità di questi scritti dipendono dal fatto che i fattori di crisi delle istituzioni rappresentative in essi analizzati erano infinitamente meno gravi di quelli che stanno oggi svuotando e demolendo la nostra democrazia. E tuttavia essi sono tutti, in questi scritti di trenta anni fa, lucidamente avvertiti e denunciati, con incredibile lungimiranza.
Nel passaggio da un corpo legislativo all’altro gli interessi corporativi hanno infiniti modi di far sentire la loro pressione. Domando: ma perché tutto questo? Perché non andare a una delle riforme «più decisioniste» che si possono dare oggi e cioè a una camera unica? Ecco l’attualità della riforma.
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