La collaborazione è una qualità innata dell’uomo, che fin da neonato è in grado di cooperare con la madre. Tuttavia non è una capacità scontata, che possa svilupparsi da sé, senza venire esercitata e approfondita. La collaborazione è essenzialmente un’arte, un’abilità sociale, e richiede un suo rituale, che va dal semplice dire grazie alle più sofisticate forme di diplomazia. È capacità di ascoltare, confrontarsi, dialogare con il prossimo per realizzare opere e risultati che da soli non si conseguirebbero. È necessaria per operare con persone che non ci somigliano, non conosciamo, magari non ci piacciono e possono avere interessi in conflitto con i nostri. È quindi un’abilità fondamentale per affrontare la più urgente delle sfide dell’oggi, ossia vivere con gente differente nel mondo globalizzato. Nonostante ciò è poco considerata nella società occidentale che le preferisce il modello della competizione individualistica o quello della chiusura di tipo tribale. Richard Sennett discute del perché ciò accada e che cosa si possa fare per porvi rimedio, visto che per prosperare le società hanno bisogno di quello scambio da cui si può trarre beneficio reciproco e mutuo soccorso. In un’indagine di ampio respiro, insieme antropologica, sociologica, storica e politica, mostra che cosa si intenda per collaborazione, spaziando dalle gilde medioevali al social networking; quali fattori ne abbiano determinato la crisi, nell’educazione e sul lavoro, con le conseguenti ricadute sul piano psicologico; in che modo la si possa ristabilire, a partire dalla pratica, dall’abilità di fare e riparare le cose, e dalle motivazioni che spingono l’uomo a cooperare con i propri simili, traendone soddisfazione e piacere. Grazie alla ricchezza degli spunti di riflessione e alla varietà delle esemplificazioni ne risulta un libro non solo molto stimolante ma anche di piacevolissima lettura.
Editore Feltrinelli
Data uscita 07/03/2012
Pagine 336
EAN 9788807104770