L’idea che le opportunità di tutte le cittadine e di tutti i cittadini di uno stesso Paese dovrebbero essere eguali, a prescindere dal sesso, dall’etnia, dalle opinioni religiose e politiche, dall’estrazione famigliare, dalla provenienza e dall’origine sociale, riscuote ampio consenso, almeno retorico, all’interno dell’opinione pubblica dei Paesi democratici. L’eguaglianza delle opportunità è spesso ritenuta l’ideale al centro dell’unica concezione ragionevole di egualitarismo.
Tuttavia, il consenso apparente di cui gode l’idea di eguaglianza delle opportunità come finalità politica occulta un dissenso talvolta radicale, che ne tradisce la vaghezza. L’obiettivo di questo saggio è quello di proporre una concezione non vaga di una tale idea, rispondendo alla seguente domanda: quale forma di eguaglianza delle opportunità le istituzioni pubbliche di un Paese democratico – e innanzitutto lo Stato attraverso il diritto – dovrebbero impegnarsi a conseguire?
Aracne Editrice
ISBN: 978-88-548-4254-0
Anno pubblicazione: 2011
Formato: 17 x 24 cm
Numero pagine: 204