Libertà ed eguaglianza rappresentano i due valori indisgiungibili della democrazia.
Secondo la concezione tocquevilliana, esiste "un punto estremo in cui eguaglianza e libertà si toccano e si confondono", come quando tutti i cittadini hanno l’eguale libertà di concorrere al governo della cosa pubblica e vi partecipano in maniera effettiva.
L’accostamento diretto tra libertà ed eguaglianza sub specie libertatis – ovvero la giusta o l’eguale libertà – tipico della tradizione liberale, ha retroagito normativamente sulla tradizione democratica, ponendo la libertà come limite e insieme come complemento necessario dell’eguaglianza.
La libertà è così valore fondativo da estendere a tutti. Come scrive Vittorio Foa: "Il mio diritto non è un credito, è un rapporto da misurare col diritto e le aspettative degli altri ed è misurabile con lo spazio di libertà, di autodeterminazione che dà non solo a me ma anche a quelli cui riesco a pensare".
Claudiana Editrice
anno 2012
pp. 179
Quaderni laici, 7
f.to cm 17 x 24
978-88-7016-908-9