A settant’anni dalla più celebre ed universale Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, continua ad essere urgente la necessità di semantizzarli alla luce di un’antropologia filosofica. Già, perché è proprio di umanità che parliamo quando chiamiamo in causa questi diritti, che non per essere arrivati alla positivizzazione solamente in epoca così tarda possono considerarsi un’invenzione moderna o postmoderna.
L’approccio ontofenomenologico adottato in questo studio legittima la persuasione che di una struttura del giuridico si tratti, e non di una sua contingenza come orizzonte definitivo del discorso giuridico. Se è l’umanità degli uomini la cifra specifica di questi diritti, è su di essa che occorre filosoficamente interrogarsi e riflettere, anche proprio allo scopo di comprendere meglio la loro portata, i possibili contenuti e limiti, la genealogia come le applicazioni, e quindi il fondamento della loro pretesa di giustiziabilità, così audace e così spesso frustrata.
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Editore: Giappichelli, Torino
Autore: Claudio Sartea
ISBN 9788892115354
Pagine 168
Anno di pubblicazione 2018