La città conviviale. Lo spazio ecologico tra condivisione, partecipazione e capitale sociale

25/11/2009 | Cultura politica - Istituto Gramsci Forlì, III – La città conviviale

Un confronto di idee pare di nuovo urgente su città, cittadini e orizzonte democratico alla ricerca della linea di equilibrio tra sviluppo locale e partecipazione "glocale": forse un "confine" tra democrazia appresentativa e democrazia partecipata. Partendo da un’accezione di “benessere” che non si lasci ridurre ad un mero indicatore della crescita quantitativa di beni e di consumi, occorre sollecitare un confronto pubblico sulla cosiddetta “qualità” della vita nelle nostre città. In particolare, andrebbe messo in discussione il modo in cui, sempre di più, il tema della sicurezza viene declinato nelle politiche pubbliche e nella comunicazione politica, ossia la centralità della minaccia derivante dalla microcriminalità. Senza negare l’importanza del problema, si tratterebbe di spostare l’accento su un’accezione più ampia della nozione di “sicurezza” comprendente, ad esempio, la sicurezza ambientale (qualità dell’aria, del cibo, ecc.), quella sociale (politiche dell’occupazione, qualità del lavoro versus precarizzazione) e quella identitaria (relazione e meticciamento di generazioni, culture, interessi). Questo un tratto caratteristico del percorso promosso dall’Istituto Gramsci di Forlì, in collaborazione con altre Associazioni, Enti, Istituzioni del comprensorio Forlivese, che con il Gruppo di Lavoro Sguardi sulla città attivo dal 2005 sta svolgendo. Il gruppo coordinato da Flavio Milandri (Sociologo e giornalista) lavora sui temi del “paesaggio urbano” incrociando sguardi per rigenerare lo stock di capitale sociale disponibile e in una dimensione glocale proponendo un contributo allo sviluppo.

Archivi