Parlare del corpo delle donne significa parlare della loro capacità di autodeterminazione, per secoli mortificata in nome della protezione di una presunta dignità femminile ma in realtà funzionale alla visione patriarcale. Il corpo delle donne non è stato solo terreno di scontro nell’emancipazione femminile, ma rileva decisamente rispetto all’attuazione del fondamentale diritto alla salute. La formulazione del diritto alla salute effettuata dal nostro ordinamento appare espressa in maniera neutra ma effettivamente la salute non è un concetto neutro in quanto concerne la vita di donne e uomini che presentano innate differenze biologiche a cui si associano differenze di genere. In quest’ottica il principio di eguaglianza e il diritto alla salute dovrebbero operare sinergicamente al fine di assicurare a tutte e tutti le migliori condizioni possibili di vita. Tuttavia, l’osservazione della realtà evidenzia come la salute delle donne sia stata a lungo penalizzata da un atteggiamento falsamente neutrale che ha costruito la scienza medica a misura del sesso maschile. La risposta a questa discriminazione di salute si trova nella c.d. “medicina di sesso e genere” volta a conoscere in che modo le malattie di tutti gli organi e sistemi si manifestino nei due sessi, realizzando il binomio eguaglianza-salute e conseguentemente eliminando una temibile e subdola discriminazione.
Editore: Editoriale scientifica, Napoli
Autrice: Francesca Rescigno
ISBN: 979-12-5976-285-6
Pagine: 844
Anno di pubblicazione: 2022