Questo volume si presenta come una sorta di ‘mappa interattiva’ in cui i nodi concettuali, evidenziati attraverso alcuni saggi diacronici introduttivi, interagiscono con le fonti storiche. Fonti anche trasversali alle discipline e scelte per la loro potenzialità di essere veicoli di una nuova prospettiva d’indagine; ancora, fonti che consentono l’analisi delle norme (etiche, religiose, sociali, giuridiche) su cui si costruisce il dover essere femminile; fonti che mostrano le espressioni della soggettività femminile nei secoli, portando alla luce voci più o meno note della cultura europea.
La rilettura storiografica passa attraverso la valorizzazione delle tracce che le donne del passato hanno lasciato, a cominciare proprio dalle parole che hanno usato per esprimersi e definirsi. È proprio l’intreccio tra i discorsi che hanno costruito l’identità di genere femminile – prodotti da uomini d’autorità – e i discorsi che le donne hanno impiegato a mostrare le forme assunte dalla disuguaglianza e dalla subalternità. I testi raccolti ricordano (ma ai più giovani svelano) l’accidentato percorso per affermare principi di uguaglianza, bandire le discriminazioni e le violenze che hanno nutrito le società patriarcali, conseguire diritti e promuovere le donne dentro la famiglia, la società, il mondo del lavoro, le istituzioni.
Editore: Viella, Roma
A cura di Franca Bellucci, Alessandra F. Celi, Liviana Gazzetta con la collaborazione di Monica Di Barbora
ISBN: 9791254691632
ISBN digitale: 9791254691649Pagine: 286
Anno di pubblicazione: 2023