Giornata internazionale della Donna 2013. Azioni radicali per l’effettiva parità
La Giornata internazionale della Donna, in questo 2013 così complesso e pieno di problemi per l’Italia, si celebra dopo che dalle urne elettorali è stato espresso un Parlamento che è quello in cui si registra la maggiore presenza di donne parlamentari dalla nascita della Repubblica.
Si tratta di un importante segnale di novità che segue anche all’approvazione, alla fine dello scorso anno, della legge 215/2012 sul riequilibrio di genere nella rappresentanza elettiva. A partire da ciò si sta aprendo una stagione di democrazia paritaria che dovrà vedere gli enti locali impegnati nell’applicazione delle nuove norme anche attraverso la modifica dei propri statuti.
A questo riguardo il comune di Forlì, sicuramente tra i primi a farlo – proseguendo in concreto l’esperienza paritaria avviata con la Giunta guidata da Roberto Balzani (composta da 5 donne e 5 uomini) – ha approvato in Consiglio Comunale qualche giorno fa una modifica al proprio statuto, prevedendo nella composizione della Giunta una quota di almeno il 40% per il genere sottorappresentato.
È evidente che oggi tutti pensiamo alla presenza femminile, ma non dimentichiamo che in alcuni paesi del Nord Europa questa “clausola di salvaguardia”, ovvero di effettiva promozione della parità nella rappresentanza, è stata applicata anche a vantaggio degli uomini.
Mi auguro che questo possa essere un auspicio positivo anche in direzione della soluzione dei problemi che le donne italiane si trovano ad affrontare quotidianamente, a partire dal dramma del femminicidio, che anche nella nostra Regione ha visto nel 2012 l’uccisione di 15 donne da parte di uomini (mariti, compagni o ex-compagni di vita), tema sul quale anche il Partito Democratico è fortemente impegnato sia sul piano della presa di consapevolezza del problema in seno alla società sia sul piano istituzionale, a cominciare dalla Commissione regionale per la promozione della piena parità tra donne e uomini.
Il prossimo governo dovrà affrontare in modo prioritario il tema, drammatico, della disoccupazione femminile, unitamente a quello della dotazione di servizi di conciliazione che mancano in gran parte del Paese: solo pochissime Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, hanno raggiunto gli obiettivi europei in quanto a scuole per l’infanzia e nidi. È inaccettabile che tante donne, anche giovani e scolarizzate, non possano trovare nel nostro Paese un lavoro che consenta loro quella autonomia che è così preziosa, come dimostrano purtroppo anche i tanti casi di violenza tra le mura domestiche, in cui le donne spesso sono costrette a rimanere perché non hanno la possibilità di trovare una occupazione. Così come è inaccettabile che l’equilibrio “tempi di lavoro/tempi di vita” sia una subordinata nello stabilire la qualità e la dignità del lavoro.
La dignità della persona si realizza a partire dal riconoscimento e dalla concreta esigibilità dei diritti, tra questi quello al lavoro è sancito nella Costituzione così come quello all’uguaglianza sostanziale, a prescindere da distinzioni di sesso, razza, orientamento politico, sessuale e religioso.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD
Commissione per la promozione della piena parità tra donne e uomini
Nessun commento
Trackbacks/Pingbacks