Riforma delle asp
Unificazione delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) in ambito distrettuale (fermo restando la possibilità di costituire Aziende per ambiti ancora più vasti, coincidenti con quelli provinciali); superamento della frammentazione esistente dei servizi con l’obiettivo di garantire maggiore adeguatezza gestionale, qualità e integrazione dei servizi stessi; percorsi di razionalizzazione amministrativa rispetto alle diverse competenze ora esistenti. Sono le principali finalità della proposta di legge presentata dalla Giunta sul riordino delle Asp e approvata a maggioranza dall’Assemblea legislativa (con astensione dell’Udc).
“Il progetto di legge – ha spiegato in Aula la relatrice, Paola Marani (Pd) – si propone di garantire coerenza tra le diverse indicazioni normative che si sono succedute in materia, nonché di avviare processi di razionalizzazione amministrativa in ambito locale, coerentemente con i principi introdotti dalla normativa statale. Ciò non potrà che tradursi, secondo il provvedimento, in risparmi di spesa e politiche di innovazione gestionale, il tutto nell’ottica di approntare i più opportuni modelli per affrontare le esigenze degli utenti e garantire sostenibilità alla gestione pubblica in un periodo difficile di contrazione economica e difficoltà sociale”. Marani ha poi ricordato la situazione attuale: nel territorio emiliano-romagnolo ci sono 33 ambiti distrettuali, 87 forme diverse di servizi alla persona e 44 Asp.
Nel merito, la proposta, all’articolo 4 (Semplificazione degli organi di governo delle Aziende) prevede la cessazione dei consigli di amministrazione in carica nelle Aziende l’assemblea dei soci si dota quindi di: un presidente individuato tra i suoi componenti (non sono previsti compensi o indennità); un amministratore unico che svolge le funzioni strategiche di indirizzo e verifica sulla gestione dell’Azienda; un direttore, responsabile della gestione e del raggiungimento degli obiettivi strategici (più Asp possono avvalersi di un unico direttore in base ad una apposita convenzione).
All’articolo 5 (Patrimonio delle Aziende) si stabilisce che le Asp approvino e rendano pubblico un piano di gestione del patrimonio nel quale sono individuati: i beni utilizzati per la realizzazione dei fini statutari ed assistenziali; i beni che, in considerazione delle loro caratteristiche, vengono destinati a reddito in modo da garantire sostegno economico-finanziario alla gestione dei servizi; i beni che sono destinati a bisogni abitativi o ad attività sociali coerenti con i settori di attività svolti dalle Asp.
Infine, all’articolo 6, sono previste ulteriori forme pubbliche di gestione. Gli Enti locali possono individuare, in ambito distrettuale, una forma pubblica di gestione dei servizi sociali e socio-sanitari alternativa a quella dell’Asp, sulla base di motivate ragioni di opportunità e di economicità, comprovata da specifiche valutazioni economiche. A questo fine, gli Enti locali possono anche prevedere che la gestione sia assunta in via diretta dalle Unioni dei Comuni. Infine, all’articolo 1, la programmazione territoriale, sulla base delle peculiarità territoriali e della complessità dei servizi, può attribuire a tale forma pubblica anche la gestione di servizi socio-educativi.
dove trovo testo della legge? sul sito della regione non è stata ancora pubblicata