Forlì città universitaria ed europea
Una città dinamica e aperta si misura sulle sue capacità di attrarre persone, a cominciare dai giovani, che scelgono una città perché trovano un humus favorevole per sviluppare le loro capacità e i loro talenti.
In questa chiave si possono registrare una serie di eventi che, collegati l’un all’altro, dimostrano che Forlì funge da luogo di attrazione ormai anche su una scala europea, oltre che nazionale.
Gli ultimi dati sulle iscrizioni all’università per il Campus di Forlì indicano, come rilevato in questi giorni, un incremento di 3,2% rispetto all’anno scorso. Un incremento significativo in un momento di difficoltà economica e soprattutto considerata la riorganizzazione del sistema universitario che, in seguito alla Legge Gelmini, ha visto una “ricentralizzazione” dei nuovi dipartimenti universitari (con sedi centrali a Bologna).
L’attività didattica dell’università va di pari passo con una gamma importante di iniziative di ricerca di tipo internazionale che vede la presenza in città anche di docenti stranieri: penso all’attività portata avanti dall’Istituto per l’Europa Centro Orientale e Balcanica o al recente convegno sulle migrazioni tenuto a Scienze Politiche – cattedra Jean Monnet che ha visto relatori da Olanda, Gran Bretagna e Irlanda o ancora alle tante iniziative di rilievo promosse dalla Scuola Interpreti e traduttori e dalla Scuola di Economia Management e Statistica.
L’Università a Forlì ospita sempre di più studenti stranieri non solo nell’ambito di programmi di scambio con l’estero ma anche come studenti che individuano nell’offerta formativa dei corsi di laurea opportunità interessanti: su un totale di 580 studenti stranieri 420 sono iscritti ai corsi e 160 sono incoming con programmi di scambio.
Studenti universitari e giovani del nostro territorio, infatti, vedono sempre di più nell’Europa la possibilità di formazione e di sviluppo di conoscenze che possono poi riportare successivamente in Italia. L’attività di Mobilitas, agenzia partita in via sperimentale a Forlì e a Bologna e che offre consulenza a studenti e giovani riguardo alle opportunità su scala europea, ha avuto ben 859 iscritti fra luglio e ottobre 2013 e ha svolto ben 348 colloqui individuali. La cooperativa UNISER, che gestisce lo sportello Mobilitas, lavora anche per favorire studenti e giovani lavoratori in uscita alla ricerca di esperienze lavorative in un contesto culturale diverso.
Anche il Servizio Cultura dell’Amministrazione Comunale – a conferma di questa apertura internazionale a vari livelli – ospita una giovane scenografa francese come stagista che, oltre ad imparare l’Italiano, partecipa in diversi momenti all’attività del Teatro.
In tale contesto, è poi da notare la fiducia e l’energia di giovani che si mettono in gioco e investono negli spazi della città e del suo centro storico come i gestori del nuovo locale in via Giorgio Regnoli 41, “il Cosmonauta”, che ospita sempre più studenti e cittadini, anche stranieri, per le loro attività culturali e ricreative.
Le città hanno sempre diversi volti. Uno di questi, a Forlì, grazie a scelte lungimiranti che partono dai decenni passati sull’insediamento e lo sviluppo dell’Università e a scelte più recenti dell’attuale Amministrazione comunale, è quello che guarda all’Europa e all’apertura internazionale. Sono finalmente visibili processi pieni di energia propositiva e capaci di valorizzare le potenzialità di molti giovani: esserne consapevoli è un aspetto essenziale per continuare a investire e a svilupparli in maniera sistemica.
Thomas Casadei, cons. regionale
Capogruppo PD in Comm. Scuola, Cultura, Lavoro, Formazione, Turismo
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