Crisi, approvate cinque risoluzioni su Electrolux e Ferretti. Alessandrini, Casadei, Mazzotti e Pariani: “Istituire tavolo per sviluppo del territorio forlivese”
La crisi che sta colpendo l’area forlivese e la situazione in cui versano alcune aziende storiche, come l’Electrolux e la Ferretti, sono state al centro di un’ampia discussione in Assemblea legislativa, motivata dalla presentazione di cinque risoluzioni da parte di consiglieri di diversi gruppi e schieramenti, poi approvate all’unanimità dall’Aula.
Nel primo documento, proposto da Tiziano Alessandrini, Anna Pariani e Mario Mazzotti, si sollecita la Regione a istituire un “tavolo istituzionale per lo sviluppo del territorio forlivese”, in modo da “favorire il processo di ricerca, innovazione, internazionalizzazione delle imprese a partire da quelle del manifatturiero”, “mappare le imprese del territorio allo scopo di effettuare strategie e azioni sostenibili”, “studiare azioni di marketing territoriale che mettano a frutta la presenza nel forlivese di affermato distretto della conoscenza, operante soprattutto nel settore aeronautico” e “sostenere la piccola imprese ed il commercio sia attraverso una riqualificazione dei centri storici sia tramite la sottoscrizione di accordi con gli istituti di credito”.
Altra richiesta quella di “promuovere il monitoraggio della situazione nei settori della nautica e del mobile imbottito” anche attraverso un “tavolo fra le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria e Marche”, in modo tale da “intraprendere politiche sinergiche” nei due settori, “evitando la deteriore competizione fra settori e/o stabilimenti delle stesse regioni”. C’è poi la necessità di “giungere ad una positiva soluzione del caso Electrolux che consenta il mantenimento in loco dello stabilimento a condizioni non lesive dei diritti dei lavoratori”.
Tra le sollecitazioni alla Giunta anche quella di intervenire sul Governo per “attivare il Punto di contatto nazionale (Pcn) affinché possa tutelare il valore socio-economico del territorio” e per “chiedere alla Commissione europea di sostenere il settore degli elettrodomestici” e “approfondire se il trasferimento di produzioni nei paesi dell’est Europa avvenga sulla base di aiuti di Stato assegnati da qualche autorità pubblica e la legittimità di tali eventuali aiuti”.
La seconda risoluzione riguarda in particolare l’Electrolux, il gruppo svedese che ha uno stabilimento a Forlì con circa mille dipendenti, a cui aggiungere i lavoratori dell’indotto. La multinazionale svedese, in alternativa alla delocalizzazione degli stabilimenti, avrebbe proposto, si legge nel testo, tagli al salario, violando i contratti e le normative sul lavoro del nostro Paese.
Scopo del documento è quindi quello di impegnare la Giunta a seguire e farsi parte attiva nel tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui partecipano anche i rappresentanti delle altre realtà regionali coinvolte (Friuli Venezia-Giulia, Veneto e Lombardia). La risoluzione chiede inoltre di convocare i vertici aziendali dello stabilimento forlivese e i sindacati per manifestare formalmente la contrarietà della Regione a soluzioni che cancellino diritti e tutele dei lavoratori. La consigliera sollecita infine provvedimenti “che penalizzino le imprese che decidano di delocalizzare”.
Il terzo documento, sottoscritto tra gli altri da Thomas Casadei e Tiziano Alessandrini, riguarda in particolare il Gruppo Ferretti e impegna la Giunta regionale a chiedere l’apertura di un Tavolo per ridiscutere il piano industriale con la proprietà del Gruppo e il ministero dello Sviluppo economico, in cui la Regione abbia un ruolo importante e possa sostenere la necessità di salvare lo stabilimento forlivese per il tessuto economico locale e regionale.
La proprietà Ferretti, infatti, avrebbe presentato un piano aziendale – si legge nel testo – che avrebbe come previsione la chiusura dello stabilimento di Forlì “per ragioni non ben definite”.
La quarta risoluzione verte sulla ‘vicenda Electrolux’. Il testo impegna la Giunta regionale a fare pressioni sul ministero dello Sviluppo economico e sugli altri soggetti interessati perché la vertenza si risolva nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
La Regione dovrà anche contrastare in tutte le sedi opportune – scrivono i consiglieri – la politica della multinazionale, che, se accettata, potrebbe essere utilizzata come esempio da altre aziende, che, in questo modo, vorrebbero “svilire il ruolo dei contratti nazionali di lavoro che, in un periodo di crisi, rappresentano una sicurezza irrinunciabile per i lavoratori”. Ultimo impegno richiesto quello di promuovere, attraverso la legge sull’attrattività a livello regionale e insieme al ministero dello Sviluppo economico, “una programmazione delle politiche industriali che permetta di prevedere certe situazioni e agire con anticipo per evitare chiusure, delocalizzazioni o ricatti di grandi aziende”.
L’ultima risoluzione, sul caso Electrolux, sollecita la Giunta regionale, in ottemperanza al Patto per attraversare la crisi, a promuovere un tavolo istituzionale per verificare la fattibilità di interventi a sostegno della competitività dello stabilimento forlivese, quali il contenimento dei costi energetici e la promozione della ricerca e dell’innovazione.
Ad aprire il dibattito è stato Alessandrini, segnalando che la crisi che ha colpito la regione si fa sentire maggiormente in alcune aree come il forlivese, con le grandi aziende manifatturiere in “serissime difficoltà” e a rischio delocalizzazione. Da queste constatazioni, la richiesta alla Giunta di un forte impegno per rafforzare questa zona, favorendo la ricerca, l’innovazione e l’internazionalizzazione delle aziende.
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