Contrasto all’omofobia: pregiudizi non più tollerabili
E’ veramente preoccupante constatare che si stanno facendo sempre più frequenti gli interventi e le azioni, da parte di alcune associazioni e realtà cattoliche, volti alla condanna e al contrasto di attività e politiche anti-discriminatorie.
Il boicottaggio da parte del Cardinale Bagnasco contro la campagna di informazione nelle scuole promossa dal Dipartimento Pari Opportunità e dall’UNAR (Ufficio Nazionale anti-discriminazioni razziali), altri casi analoghi a Piacenza e Modena, il recente ricorso alla magistratura di alcuni genitori del Liceo romano Giulio Cesare che hanno addirittura denunciato i professori per avere commentato in classe il romanzo “Sei come sei” di Melania Mazzucco su una famiglia composta da genitori omosessuali: sono solo alcuni dei casi in cui si manifesta la forte ingerenza di alcuni esponenti cattolici su questioni che richiederebbero altra sensibilità.
Anche a Forlì pochi giorni fa si è tenuto un incontro pubblico con l’avvocato Gianfranco Amato, presidente nazionale dell’associazione “Giuristi per la vita”, sul tema: “La legge contro l’omofobia che cos’è? che cosa c’è in gioco?”. Amato, autore del volume “Omofobia o Eterofobia?”, è stato invitato – così nel comunicato – “da una serie compatta di realtà ed aggregazioni cattoliche, impegnate nella tutela dei valori fondanti della società.“
A questa “serie compatta di realtà e aggregazioni cattoliche” – schierate come se fossero impegnate in una sorta di frontale contrapposizione – segnalo che a giugno verrà approvata finalmente una legge contro l’omofobia: si tratta peraltro di un provvedimento piuttosto blando, ma che pur sempre rappresenta un primo passo nella giusta direzione. Per fortuna, è il caso di rilevarlo, che oltre alle “realtà” che si definiscono “compatte” ci sono tante altre realtà…e altri ideali.
Ritengo assolutamente anacronistico tentare di impedire che si affronti all’interno delle scuole e della società un tema come quello dell’orientamento sessuale, una delle cause di tante forme di discriminazione, insieme a quelle di genere, etnico-razziali, legate alla disabilità, a cui può essere soggetta una persona e fonte di grandi sofferenze e disagi, soprattutto tra i più giovani, a volte fino ad esiti drammatici.
L’educazione al rispetto degli altri, della diversità, deve passare innanzitutto dalle scuole e dalle famiglie ed è compito di uno Stato moderno e laico promuovere azioni atte a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione, democratica e repubblicana.
Thomas Casadei
consigliere reg. PD, Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini
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