A proposito di energia: cosa fa la Regione Emilia-Romagna
Risparmiare energia per un futuro “carbon-free”
05/04/2011 – Lo scorso 8 marzo la Commissione Europea ha presentato al Consiglio due importanti comunicazioni in tema energetico: 1. COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Una tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050” COM(2011)-112 del 08/03/2011 2. COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni “Piano di efficienza energetica 2011” COM(2011)-109 del 08/03/2011
Nella Comunicazione 112 viene proposta al Parlamento Europeo una “tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050” . Essa descrive come poter conseguire, entro il 2050, l ‘obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% in modo economicamente sostenibile, prevedendo degli orientamenti per politiche settoriali, strategie nazionali e non, e investimenti a lungo termine finalizzati a ridurre le emissioni di CO2. In concreto la Commissione europea propone fasce di riduzione delle emissioni per alcuni settori chiave per il 2030 e il 2050.
Per il conseguimento degli obiettivi a lungo termine in materia di clima e energia, la Commissione individua come tappa “intermedia” fondamentale il raggiungimento dell’obiettivo di risparmio, entro il 2020, del 20% del proprio consumo di energia primaria. Allo scopo, insieme alla Comunicazione 112 di cui sopra, la Commissione ha presentato con la seconda comunicazione 109 anche un apposito “Piano di efficienza energetica 2011” .
Secondo la Commissione europea fissare obiettivi di efficienza energetica rappresenta infatti un modo efficace per stimolare l’azione degli Stati membri e creare un impulso politico, di conseguenza, propone un approccio in due fasi: nella prima fase gli Stati membri sono chiamati a fissare i propri obiettivi e i programmi nazionali di efficienza energetica; nel 2013 la Commissione valuterà se questo approccio è effettivamente in grado di conseguire l’obiettivo europeo del 20%, nel caso i cui si rilevino scarse possibilità di successo, la Commissione avvierà la seconda fase proponendo obiettivi nazionali giuridicamente vincolanti per gli Stati membri. Nel Piano per l’efficienza energica 2011, la Commissione europea individua 6 settori chiave nei quali intervenire attraverso l’adozione di varie misure, in particolare:
– il ruolo chiave che deve essere svolto dal settore pubblico
– il potenziale di risparmio energetico degli edifici del settore privato
– un nuovo approccio “energeticamente compatibile” nel settore industriale,
– una migliore organizzazione degli strumenti di sostegno finanziario
– il miglioramento delle prestazioni energetiche dei dispositivi utilizzati dai consumatori
– i trasporti come ambito fondamentale per il risparmio energetico.
I temi trattati dalle Comunicazioni presentate nel marzo scorso dalla Commissione Europea sono in tutta evidenza di estremo interesse per tutti gli operatori del settore, in quanto – è opportuno ricordarlo – pur non essendo atti giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, prefigurano di fatto le linee di indirizzo sulle quali l’Unione Europea intende fondare la propria politica in materia di energia.
Firmato in Regione il protocollo per la ricerca in campo energetico
29/03/2011 – Accordo tra l’ente di Viale Aldo Moro e Rse Spa nell’ambito della definizione del Piano triennale per lo sviluppo del sistema regionale
La Regione Emilia Romagna e Rse (Ricerca sul sistema energetico) hanno siglato un protocollo d’intesa in materia di pianificazione energetica regionale. Il documento è stato sottoscritto oggi dall’assessore regionale alle Attività produttive e al piano energetico Gian Carlo Muzzarelli e dall’amministratore delegato di Rse Stefano Besseghini durante un incontro sulle “Nuove filiere energia in Regione”, realizzato con Gse (Gestore servizi energetici).
La Regione Emilia-Romagna sta attualmente definendo il nuovo piano di attuazione del Piano Energetico Regionale (Per), che nei prossimi tre anni dovrà dettare le linee di sviluppo del sistema energetico regionale. Il Protocollo d’Intesa – che avrà durata di tre anni – si inserisce in questo lavoro di messa a punto: è infatti finalizzato ad accrescere i patrimoni informativi e di competenze per supportare l’attuazione, il monitoraggio e l’aggiornamento del Piano, stabilendo inoltre un rapporto di collaborazione per lo sviluppo di attività di comune interesse nell’ambito della pianificazione energetica regionale.
La Regione Emilia-Romagna potrà operare sia direttamente, sia attraverso il coinvolgimento di Aster, nell’ambito delle attività previste nei Piani annuali della società stessa.
Le attività saranno stabilite e coordinate da un Comitato di Coordinamento che resterà in carica per una durata pari a quella del Protocollo. Il Comitato dovrà individuare ipotesi di iniziative di studio e di ricerca, predisporre le azioni conseguenti e realizzare un report annuale
Risparmiare energia per un futuro “carbon-free”
Nella Comunicazione 112 viene proposta al Parlamento Europeo una “tabella di marcia verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel
Per il conseguimento degli obiettivi a lungo termine in materia di clima e energia,
Secondo
– il ruolo chiave che deve essere svolto dal settore pubblico
– il potenziale di risparmio energetico degli edifici del settore privato
– un nuovo approccio “energeticamente compatibile” nel settore industriale,
– una migliore organizzazione degli strumenti di sostegno finanziario
– il miglioramento delle prestazioni energetiche dei dispositivi utilizzati dai consumatori
– i trasporti come ambito fondamentale per il risparmio energetico.
I temi trattati dalle Comunicazioni presentate nel marzo scorso dalla Commissione Europea sono in tutta evidenza di estremo interesse per tutti gli operatori del settore, in quanto – è opportuno ricordarlo – pur non essendo atti giuridicamente vincolanti per gli Stati membri, prefigurano di fatto le linee di indirizzo sulle quali l’Unione Europea intende fondare la propria politica in materia di energia.
La Regione Emilia Romagna e Rse (Ricerca sul sistema energetico) hanno siglato un protocollo d’intesa in materia di pianificazione energetica regionale. Il documento è stato sottoscritto oggi dall’assessore regionale alle Attività produttive e al piano energetico Gian Carlo Muzzarelli e dall’amministratore delegato di Rse Stefano Besseghini durante un incontro sulle “Nuove filiere energia in Regione”, realizzato con Gse (Gestore servizi energetici).
La Regione Emilia-Romagna sta attualmente definendo il nuovo piano di attuazione del Piano Energetico Regionale (Per), che nei prossimi tre anni dovrà dettare le linee di sviluppo del sistema energetico regionale. Il Protocollo d’Intesa – che avrà durata di tre anni – si inserisce in questo lavoro di messa a punto: è infatti finalizzato ad accrescere i patrimoni informativi e di competenze per supportare l’attuazione, il monitoraggio e l’aggiornamento del Piano, stabilendo inoltre un rapporto di collaborazione per lo sviluppo di attività di comune interesse nell’ambito della pianificazione energetica regionale.
La Regione Emilia-Romagna potrà operare sia direttamente, sia attraverso il coinvolgimento di Aster, nell’ambito delle attività previste nei Piani annuali della società stessa.
Le attività saranno stabilite e coordinate da un Comitato di Coordinamento che resterà in carica per una durata pari a quella del Protocollo. Il Comitato dovrà individuare ipotesi di iniziative di studio e di ricerca, predisporre le azioni conseguenti e realizzare un report annuale
Energia, la Regione continua a sollecitare il Governo
Bologna – «Proseguire con gli attuali incentivi per le fonti di energia rinnovabili sino al 31 dicembre, realizzare un Piano fino al 2016 per il sostegno prioritario a specifiche attività come autoconsumo, e utilizzo dei tetti per produzione di energia solare nonché attivazione immediata di un Tavolo nazionale per l’energia». Sono queste le richieste rivolte al Governo dall’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, intervenuto alla Commissione politiche energetiche della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.
In Conferenza delle Regioni, Muzzarelli ha sottolineato con preoccupazione «occorre che il Governo presenti un testo che assicuri, con serietà e responsabilità, certezze alle imprese che operano nel campo delle energie rinnovabili. Bisogna assicurare sino al 31 dicembre gli attuali incentivi, assicurandone poi la continuità nel modo più opportuno, diversificare il sostegno pubblico dando delle priorità, ed attivare il prima possibile un Tavolo nazionale per l’Energia, che dia risposte concrete. Cittadini ed imprese richiedono chiarezze e un programma strategico di lungo respiro, per non azzoppare il paese più di quanto questo Governo abbia già fatto».
Energia, la Regione sigla Protocollo con Rse per la ricerca in campo energetico
Bologna – La Regione Emilia Romagna e Rse Spa (Ricerca sul sistema energetico) hanno siglato un protocollo d’intesa in materia di pianificazione energetica regionale. L’intesa è stata sottoscritta oggi dall’assessore regionale alle Attività produttive e al piano energetico Gian Carlo Muzzarelli e dall’Amministratore Delegato di Rse Spa Stefano Besseghini durante un incontro sulle ‘Nuove filiere energia in Regione" realizzato con Gse (Gestore servizi energia). Infatti, la Regione Emilia-Romagna sta attualmente definendo il nuovo piano di attuazione del Piano Energetico Regionale (Per), che nei prossimi tre anni dovrà dettare le linee di sviluppo del sistema energetico regionale.
Il Protocollo d’Intesa – che avrà durata di tre anni – è finalizzato ad accrescere i patrimoni informativi e di competenze per supportare l’attuazione, il monitoraggio e l’aggiornamento del Piano Energetico Regionale della Regione Emilia Romagna. Inoltre si stabilisce un rapporto di collaborazione per lo sviluppo di attività di comune interesse nell’ambito della pianificazione energetica regionale.
La Regione Emilia-Romagna potrà operare sia direttamente, sia attraverso il coinvolgimento di Aster, nell’ambito delle attività previste nei Piani annuali della società stessa.
Le attività saranno stabilite e coordinate da un Comitato di Coordinamento che resterà in carica per una durata pari a quella del Protocollo. Il Comitato dovrà individuare ipotesi di iniziative di studio e di ricerca, predisporre le azioni conseguenti e realizzare un report annuale.
Energia, Decreto rinnovabili: la Regione scrive al ministro Romani
Bologna – La Regione Emilia-Romagna scrive al ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani per chiedere di modificare le disposizioni del decreto legislativo sull’uso di energia da fonti rinnovabili. La missiva è stata inviata oggi dopo l’incontro tra Regione e associazioni economiche e sindacali regionali, riunite in viale Aldo Moro per fare in punto sulle ricadute del provvedimento.
In particolare, si chiede al Governo di ripristinare con urgenza le condizioni del conto energia in vigore fino al 2013, ed eliminare qualsiasi riferimento ai tetti di produzione, annuali o poliennali, ripristinando le condizioni affinché gli operatori possano programmare gli investimenti.
L’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli sottolinea che «il decreto così come formulato mette in serio pericolo migliaia di posti di lavoro nella nostra Regione, crea grave pregiudizio ad investimenti già avviati, e costringe Emilia-Romagna ed Italia a camminare con la testa rivolta all’indietro. Ciò è fonte di grave preoccupazione».
Inoltre, «la protesta – prosegue Muzzarelli – compatta, immediata e vibrante del sistema economico la dice lunga sulla gravità e scorrettezza delle previsioni. Lo sviluppo delle energie rinnovabili va sostenuto come fattore di innovazione e trasformazione dell’economia regionale e nazionale. Dobbiamo metterci non solo nelle condizioni di aumentare la nostra autonomia energetica e indipendenza dalle fonti fossili, ma di essere all’avanguardia, recuperando ritardi e guadagnando posizioni nel mondo, anche come produttori di nuove tecnologie».
Energie rinnovabili, domani pomeriggio incontro in Regione
Bologna – Un incontro in Regione per valutare l’impatto in Emilia-Romagna del decreto legislativo del Governo sul fotovoltaico. Il punto sarà fatto in Regione giovedì 10 marzo (alle ore 16, nella Sala Conferenze di viale della Fiera 8) con le associazioni economiche e sindacali dell’Emilia-Romagna per valutare, con urgenza, il possibile impatto del provvedimento.
«Lo sviluppo delle rinnovabili – ha evidenziato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – è uno dei pilastri delle politiche energetiche europee: tutta Europa procede in questa direzione, non capiamo perché questo Governo voglia camminare in senso contrario alla direzione di marcia. Come successo con il ‘Milleproroghe’, vengono cambiate le carte in tavola, e mette in difficoltà il Paese. Servono risposte, perché tanti posti di lavoro, tante imprese, sono in pericolo».
La Regione Emilia-Romagna nel nuovo piano triennale ha l’obiettivo di raggiungere e superare l’obiettivo del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari a circa 5000 MW nel 2020. «Per queste ragioni – ha aggiunto Muzzarelli – considerando anche la crescente sensibilità di cittadini ed imprese, è opportuno che le istituzioni, a partire dal Governo, mostrino di credere nell’energia pulita, sostenendo – tramite defiscalizzazioni e altri incentivi – gli interventi di qualificazione energetica in campo civile, industriale e della mobilità».
Fotovoltaico, la Regione preoccupata per il Decreto Legislativo del Governo
Bologna – «Molte migliaia di posti di lavoro in pericolo, stop degli incentivi e obiettivi europei a rischio. Ma soprattutto un testo profondamente diverso da quello licenziato in Conferenza Stato-Regioni». Sono queste le preoccupazioni dell’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli rispetto al decreto legislativo del Governo in tema di energia che «rischia di procurare danni seri all’Emilia-Romagna ed a tutto il Paese».
Tra gli obiettivi della Regione quello di raggiungere e superare l’obiettivo del 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari a circa 5000 MW nel 2020.
«Occorre invece pianificare una politica di incentivi equilibrati nel tempo (dopo una soglia bassissima di un sesto della Germania, Paese meno soleggiato dell’Italia) per promuovere un sempre maggior utilizzo delle fonti rinnovabili e (grazie al 55% consolidato) avere sempre più abitazioni qualificate energeticamente: chi cammina con la testa rivolta all’indietro rischia di cadere nel fosso. Il piano triennale 2011-2013 attuativo del Piano energetico regionale indicherà in modo molto netto la nostra direzione di marcia. Ridurremo i consumi e potenzieremo la quantità di energia prodotta dalle rinnovabili, come chiede l’Europa. Il settore green è in rapida espansione anche in Emilia-Romagna, ed anzi è quello che cresce di più nonostante la crisi. Il Governo ne prenda atto».