IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Ambiente, 90mila posti dal riciclo dei rifiuti

La raccolta differenziata dei rifiuti fa bene all’economia: fa risparmiare materie prime nei processi produttivi, contribuisce a tagliare le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e soprattutto crea nuovi e qualificati posti di lavoro. Molti posti di lavoro. Secondo le ultime stime elaborate dal Conai, il consorzio nazionale degli imballaggi, e dal centro analisi Althesys, sono oltre 90mila gli addetti che operano in Italia nel campo della valorizzazione dei rifiuti e oltre un migliaio le aziende coinvolte nelle varie fasi della filiera del riciclo, dalla raccolta alla selezione, dal riuso allo smaltimento dei sovvalli. «In dieci anni – spiega Walter Facciotto, direttore generale del Conai – grazie alla raccolta differenziata di vetro, plastica, metalli, legno e carta, sono stati ottenuti 7,8 miliardi di euro di vantaggi per il sistema economico italiano e sono stati creati, dal migliaio di imprese attive, circa 90 mila nuovi posti di lavoro». E infatti il settore cresce: non solo dal punto di vista quantitativo («7,2 milioni di tonnellate di imballaggi riciclati, con il recupero di quasi il 65% di quelli immessi al consumo, e quindi una crescita del 4,5% sull’anno precedente», prosegue Facciotti) ma anche da quello qualitativo. Le imprese migliorano i processi di selezione e gestione dei rifiuti, cercano nuove soluzioni tecnologiche, sperimentano e brevettano materiali ottenuti dal riciclo degli scarti. Un’attività di studio e ricerca svolta grazie all’impiego di professionisti specializzati nelle più diverse discipline: chimici, fisici, biologi, ma anche e sempre di più ingegneri gestionali, economisti, esperti in diritto ambientale. «Sono numerose le posizioni attualmente aperte nell’industria del riciclo e dello smaltimento – spiega l’economista Alessandro Marangoni, esperto in gestione dei rifiuti e docente all’Università Bocconi – e si sviluppano intorno a tre ambiti: quello normativo, quello ingegneristico e quello economico». Così se da un lato, con leggi nazionali ed europee sempre più articolate, aumenta la necessità di giuristi d’impresa, dall’altra il rapporto con le local utilities, le società di igiene urbana, sono terreno per gli esperti in materie gestionali e ambientali, che affiancano i laureati in ingegneria nel lavoro di efficientamento e analisi dei processi di selezione e smaltimento dei rifiuti: «Lo sviluppo di nuove modalità di produzione, il miglioramento dei disciplinari e l’applicazione delle best practices sono incarichi strettamente tecnici, quindi per gli ingegneri – dice ancora Marangoni -. La parte che però oggi ha più possibilità di crescita è quella gestionale. Il waste management non è fatto solo di aspetti normativi o solo di questioni tecnologiche: grande attenzione va infatti data ai modelli organizzativi, al funzionamento dei sistemi di raccolta e di riciclo, ai costi dell’impresa». Accanto a professioni relativamente nuove ci sono poi quelle tradizionali, che hanno trovato nell’industria dei rifiuti uno sbocco occupazionale importante: i chimici e i biologi, a cui vengono demandati compiti di analisi e controllo delle emissioni nocive, o i fisici, impegnati nello studio delle proprietà dei diversi materiali inviati al riciclo o allo smaltimento.
Ma nonostante il comparto offra già oggi notevoli opportunità di carriera, e le previsioni per il futuro siano altrettanto positive, il sistema universitario fatica a organizzare corsi di laurea dedicati alla formazione di questi professionisti, soprattutto di quelli con un cursus studiorum meno tecnico. «C’è ancora difficoltà – per dirla con le parole di Marangoni – a far aderire i bisogni delle imprese, che chiedono laureati con competenze pratiche, con i corsi degli atenei. Per quanto riguarda le figure tecniche, comunque, il sistema universitario italiano è ben strutturato, mentre per i profili economico-gestionali c’è ancora molta strada da fare». E quindi, insieme con alcune eccezioni (i master legati a tematiche ambientali), resta l’azione del Conai: «Con la nascita del consorzio è partito subito un progetto di formazione che continua tutt’oggi, che si è sviluppato sotto diversi aspetti – conclude Facciotto – e che ha coinvolto in primo luogo gli insegnanti delle scuole, a cui forniamo via internet sempre nuovi materiali didattici e informativi. Accanto a ciò non si è mai fermata l’azione di sensibilizzazione grazie a corsi, convegni e seminari organizzati in tutta Italia».

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Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

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Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)