Nati in Emilia-Romagna da genitori stranieri: la Regione sostiene il diritto alla cittadinanza
Bologna – Sono più di 500 i ragazzi nati in Emilia-Romagna da genitori stranieri che nel 2011 diventano maggiorenni, e possono così finalmente chiedere la cittadinanza italiana. Un numero destinato a crescere nel tempo se si calcola che, negli ultimi anni, oltre un quinto dei nuovi nati in regione ha entrambi i genitori non italiani. Si tratta di bambini destinati a frequentare l’asilo e la scuola a fianco dei coetanei figli di italiani, a crescere nella stessa società e dimensione. Con una differenza fondamentale, però: i figli di genitori stranieri possono chiedere la cittadinanza italiana solo al raggiungimento del diciottesimo anno d’età e a condizione che abbiano risieduto in Italia senza interruzioni dalla nascita, rischiando per di più di perdere definitivamente questo diritto se non lo eserciteranno nei dodici mesi successivi. Questo perché la legge italiana non applica lo “ius soli”, in base al quale è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, bensì lo “ius sanguinis”, secondo cui la cittadinanza è trasmessa da genitore a figlio.
La Regione Emilia-Romagna, attraverso la collaborazione tra gli assessorati alle Politiche sociali, Scuola e Università, Cultura, ha deciso di sensibilizzare i neo-maggiorenni sul loro diritto a diventare cittadini italiani sostenendo la diffusione nelle scuole e con la rete regionale antidiscriminazione di “18 Ius soli”, film documentario del regista italo-ghanese Fred Kudjo Kuwornu, nato e cresciuto a Bologna.
“Riconosciamo la grandissima ingiustizia che un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, deve affrontare a causa della normativa vigente – ha ribadito l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, durante la conferenza stampa – . Vogliamo lavorare, per quanto ci compete, per rendere meno difficile il percorso di tanti giovani e trasformare questa sfida in una risorsa all’interno della nostra società. Una società già multietnica, che noi vogliamo rendere sempre più inclusiva coinvolgendo in modo particolare le seconde generazioni”.
“Molte delle politiche della Regione si incontrano in progetti come questo – ha commentato l’assessore alla Cultura e sport Massimo Mezzetti – . Per quanto ci riguarda, sia nello sport che nella cultura sono numerose le iniziative che percorrono la strada dell’inclusione e della lotta a qualsiasi discriminazione. Il progresso si fa con l’addizione e non con la sottrazione dei diritti, e in questo senso la cultura è un ponte grazie al quale si può conoscere, dunque riconoscere e rispettare l’altro da sé. Perché è con il riconoscimento, dunque con l’affermazione e non con la negazione dei diritti, che si affermano anche i doveri”.
“La scuola è cruciale in questa partita – ha sottolineato Patrizio Bianchi, assessore alla Scuola e Università – . In Emilia-Romagna comincia a esserci una presenza massiccia di ragazzi di origine straniera, per quanto molto diversificata a seconda del territorio e del tipo di istituto scolastico. Con questo progetto facciamo un’operazione di educazione alla democrazia: ricordando ai ragazzi nati qui il loro diritto alla cittadinanza, ci rivolgiamo al tempo stesso alle loro famiglie, ai loro genitori. E’ in iniziative come queste che la scuola ritrova il suo senso più profondo”.
“18 Ius soli” nelle scuole dell’Emilia-Romagna
Il film documentario, prodotto in collaborazione con l’Associazione Amici di Giana, verrà proiettato in prima assoluta a Reggio Emilia (dove è stato in parte girato) il 28 aprile alle 11.30 in occasione della fiera “Cittadini del mondo”. La Regione avvierà inoltre una collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale articolata in due tappe: tra settembre e ottobre 2011 ci sarà una serie di proiezioni pubbliche del film per gli studenti delle secondarie di secondo grado, con la presenza del regista; verrà inoltre predisposto materiale didattico a supporto dei docenti che, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e costituzione” (introdotto con la legge 169/2008), utilizzeranno “18 Ius soli” in classe.
L’iniziativa di Anci Emilia-Romagna
L’Anci Emilia-Romagna, dal canto proprio, invierà una lettera, a firma del presidente Daniele Manca, ai sindaci di tutte le città con un invito ad adottare le forme e le modalità più opportune per informare i giovani di origine straniera residenti nel Comune “rispetto a un diritto esigibile che li potrebbe trasformare da cittadini di ‘fatto’ a cittadini di diritto”. Al messaggio del presidente Anci Emilia-Romagna verrà allegato a sua volta un fac simile di lettera che i sindaci potranno spedire ai ragazzi, invitandoli a rivolgersi all’Ufficio di stato civile del Comune. L’iniziativa è partita nel Comune di Reggio Emilia, con il sindaco Delrio.
Neo 18enni e cittadinanza: i dati
In Italia (fonte Istat) i ragazzi con entrambi i genitori stranieri nati nel 1994 (e che diventeranno quindi maggiorenni l’anno prossimo) sono 11.817; quelli che compiono i 18 anni quest’anno (classe 1993) sono 9.972, e i 19enni (nati nel 1992) sono 8.745. Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna i nati nel 1994 con entrambi i genitori stranieri (e quindi 17enni) sono 750, i ragazzi che diventano maggiorenni quest’anno (nati nel 1993) 527 e quelli che lo sono diventati l’anno scorso (i nati nel 1992) 409.