Tariffe e politiche regionali sui rifiuti: siamo ad una svolta
Il Sole 24 ore del 5 ottobre riporta un’analisi delle tariffe dei rifiuti dei capoluoghi dell’Emilia-Romagna. I dati mostrano valori significativamente diversi nei capoluoghi per le diverse tipologie di utenze: domestiche, commerciali, artigianali, connesse alla ristorazione. In particolare, per il Comune di Forlì le tariffe sono sempre sensibilmente al di sotto della media regionale e tra i livelli più bassi in assoluto. Per le utenze di tipo ristorazione le tariffe sono dell’ 11 % inferiori alla media regionale, per tutte le altre sono addirittura di oltre 20 punti percentuali al di sotto della media.
Questi risultati attestano l’ottimo lavoro delle amministrazioni e anche dei gestori, che hanno saputo organizzare un servizio di buona qualità con efficienze tali da garantire costi molto inferiori al livello medio. Le variazioni sono causate da significative differenze nei criteri di assimilazione dei rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche.
Gli stessi dati portano anche ad una riflessione sull’integrazione dei servizi nei vari territori. Non appare casuale che la differenza di costi sia in termini percentuali molto simile alla differenza tra costi e ricavi rendicontata da Hera per il 2010 nell’ambito della provincia di Forlì (ricavi 51 M€, costi 60 M€, -18% circa). L’integrazione tra le gestioni dei servizi nei territori e la definizione di una regolazione di livello interprovinciale tende ad omogeneizzare le tariffe verso i valori medi. Il processo di fusione è decisivo perché consente economie di scala e condivisione di competenze professionali specializzate.
Tuttavia, è necessario preservare e riconoscere le eccellenze dei singoli sistemi locali.
E’ importante quindi procedere alla definizione delle tariffe con un modello che renda prioritarie le scelte dei territori, rispetto ai criteri generali, e procedere all’integrazione garantendo forti meccanismi di premialità per i territori virtuosi. E’ apprezzabile a questo proposito l’iniziativa di legge popolare,
sostenuta da diverse associazioni ambientaliste, che promuove la riduzione della frazione non recuperabile dei rifiuti, attraverso meccanismi di fiscalità ambientale.
Le politiche ambientali debbono essere orientate a perseguire con decisione gli obiettivi della direttiva europea 2008/98/CE. Tali obiettivi possono essere raggiunti programmando la riduzione dei rifiuti non recuperabili prodotti al di sotto di determinate soglie (eg 300 kg/ab/anno o 150 kg/ab/anno) attraverso meccanismi di premialità e di sensibilizzazione degli utenti. E’ proprio su questi temi che è possibile, se ci sarà massima determinazione e compatezza delle amministrazioni del territorio, arrivare ad una svolta in cui tariffe eque e buone pratiche civiche di riduzione dei rifiuti si saldino.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD
Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna
Commissione “Ambiente, Mobilità, Territorio”
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