IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Nati e Cresciuti in ITALIA, ma Stranieri per Legge

di Paola Resta

 

Articolo 3 della Costituzione:Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Al 1° gennaio 2010 i cittadini stranieri residenti e nati in Italia erano oltre mezzo milione. I cosiddetti immigrati di seconda generazione rappresentano il 13,5% del totale dei residenti di origine straniera in Italia. Molti di questi non hanno mai conosciuto il paese di origine dei genitori. Nascono in Italia o raggiungono il paese in giovane età. Crescono in Italia, come cittadini/cittadine italiani a tutti gli effetti, ma, allo stato attuale, un bambino nato in Italia, ma da genitori che non sono cittadini italiani, è semplicemente uno straniero.

L’attuale legge 91 del Codice Civile, che regola la modalità di acquisizione della cittadinanza, rappresenta un’Italia che non c’è più, che si è evoluta. La legge deve affrontare le nuove esigenze dell’odierna società.

La legge si basa, oggi, sul principio dello “Ius Sanguinis” secondo cui, in estrema sintesi, la persona di origine straniera può accedere alla cittadinanza attraverso tre modi:

 

  • per nascita
  • per naturalizzazione
  • per matrimonio

1) Nascita: Sei cittadino italiano se i tuoi genitori hanno la cittadinanza italiana. Dunque, se nasci in Italia ma i tuoi genitori non sono cittadini italiani, tu non sei italiano. Puoi acquisire la cittadinanza, facendone richiesta, una volta compiuti i 18 anni e dopo aver dimostrato di aver vissuto regolarmente e ininterrottamente fino al raggiungimento della maggiore età. Hai tempo un anno per presentare la richiesta. Scaduto l’anno puoi procedere con la richiesta di naturalizzazione con requisito almeno 3 anni di residenza legale e ininterrotta.

2) Naturalizzazione: La cittadinanza può essere concessa dopo 10 anni di residenza ininterrotta in Italia.

3) Matrimonio: Dopo aver sposato un italiano e aver risieduto in Italia almeno 2 anni, sei cittadino italiano. Ottenere la cittadinanza italiana è un percorso ad ostacoli, con tempistiche lunghe e legata a pratiche burocratiche che non incentivano alla regolarizzazione. Dunque in attesa della cittadinanza, queste ragazze e ragazzi sono costretti a soggiornare in Italia grazie al permesso di soggiorno temporaneo.

Qui di seguito alcuni esempi concreti di cosa comporta non possedere la cittadinanza italiana per un minore o un giovane nato in Italia.Il permesso di soggiorno deve essere costantemente rinnovato dai famigliari fino alla maggiore età, altrimenti si è clandestini. E se si è clandestini si deve lasciare l’Italia per essere rimpatriati. Rimpatriati in paesi che questi ragazzi non hanno mai visto, di cui, magari non conoscono nemmeno la lingua. Il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno non è cosa semplice e veloce. Le lunghezze burocratiche del nostro paese non vanno nemmeno menzionate. Ma questa lentezza nel rinnovo dei permessi di soggiorno va a limitare le libertà di questi ragazzi quando essa causa problemi nell’inserimento scolastico o quando non consente di viaggiare all’estero. Con un permesso di soggiorno per studio, inoltre, non puoi soggiornare fuori dall’Italia più di 90 giorni l’anno. Senza cittadinanza non puoi concorrere a bandi nazionali, non puoi entrare nell’esercito italiano, nei test d’ingresso di alcune università vi sono posti limitati per gli stranieri, ecc.

Un esempio imbarazzante è la storia di Neva, che a scrive nel sito di “Seconda Generazione”: Sono arrivata a Roma nel 1989 il giorno del mio tredicesimo compleanno, circa venti anni fa. A Roma ho fatto la terza media, il Liceo Classico “Giulio Cesare”, l’Università “La Sapienza” (chimica), poi una borsa di collaborazione all’Università di Firenze e il Dottorato di Ricerca in Scienze del Farmaco a Chieti. In Italia, fra amici italiani, ho fatto quel percorso formativo e di crescita che ha costituito la mia persona. Mi sono resa conto della mia differenza solo una volta finita l’Università, perchè qualsiasi cosa volessi fare, ero esclusa in base alla mia nazionalità, croata. Comunque, armata di autodeterminazione e di fiducia nel mondo tipica di quel età, ho partecipato ai concorsi di Dottorato di Ricerca in giro per l’Italia. A Firenze avevo colpito per la mia preparazione, ma i posti erano già assegnati e così mi avevano offerto una borsa di collaborazione. Dopo un anno ho vinto il concorso di Dottorato di Ricerca pagato all’Università di Chieti. […] Durante il Dottorato comincio ad avere problemi più seri. Con l’attesa di anno in anno per il rinnovo del permesso ho difficoltà a iscrivermi e partecipare ai congressi scientifici internazionali. […] Tutto questo perchè i tempi di rinnovo vanno ben oltre i 20 giorni stabiliti dalla legge. Al secondo anno ho vinto una borsa di studio europea per andare a fare una parte della mia tesi al centro supercomputazionale a Barcellona. Il limite è quello del mio permesso di soggiorno (per motivi di studio), con il quale posso trascorrere solo 90 giorni all’anno all’estero, nonostante il Dottorato preveda la possibilità di trascorrere all’estero 18 mesi in 3 anni. […] Il colmo arriva con la fine del Dottorato. Il permesso finisce lo stesso giorno in cui finisce l’erogazione della borsa del Dottorato, il 31 di ottobre, ma l’esame finale sarà fra novembre e febbraio e sarà notificato con 15 giorni di preavviso. Nel frattempo è richiesta la mia presenza all’Università. L’Università mi vuole fare una borsa di collaborazione, ma non può, per motivi burocratici, farla dal primo novembre e di una durata lunga. In Questura sono chiari, non c’è nulla da fare, o il contratto comincia da novembre, o mi verrà negato il rinnovo del permesso che va fatto prima della scadenza. Se poi questo contratto è di tre mesi, è un altro problema, perchè la risposta del permesso arriverà quando questo contratto sarà già finito e quindi è altamente probabile il diniego. Penso che quello sia stato il periodo più brutto della mia vita. […] L’unica soluzione era trovare un contratto da donna delle pulizie. E così, grazie al mio contratto da colf di 20 ore settimanali, potevo continuare a fare gli esami agli studenti italiani al corso di Chimica Generale e Inorganica, mi era permesso di sostenere l’esame finale di Dottorato di Ricerca e non buttare al vento tre anni di duro lavoro.

Altro esempio è quello di Ouidad Bakkali. L’assessore ravennate, in un’intervista a “Stranieri in Italia”, racconta che è nata in Marocco e con sua madre ha raggiunto il padre, operaio Enichem, a Casal Borsetti quando aveva un anno. Ha presentato domanda per acquisire la cittadinanza una volta raggiunta la maggiore età, soprattutto stanca della serie infinita di problemi legati ai viaggi all’estero e perchè era assurdo per lei fare politica attiva e non poter accedere al diritto di voto. Ma diventare cittadina italiana non è stata un passeggiata, oltre ai due anni previsti dalle legge per l’esame della domanda, ne ha dovuti attendere altrettanti per intoppi burocratici. La stessa Bakkali si schiera contro l’attuale Legge 91, promuovendo il diritto alla cittadinanza per chi nasce in Italia, portando come esempio la sorella nata e cresciuta in Italia e considerata straniera fino ai 18 anni.

Molto più complesso poi è il problema legato all’identità e al senso di appartenenza. E’ iniziata recentemente la raccolta firme per la Campagna “L’Italia sono anch’io”. Tale campagna, promossa da 19 associazioni della società civile (tra cui Acli, Arci, Cgil, Caritas,ecc), è volta a sensibilizzare sulla necessità di modificare l’attuale normativa sul diritto di cittadinanza e promuovere l’introduzione del diritto di voto per le persone di origine straniera. Sono già state depositate due leggi di iniziativa popolare in Cassazione, ora è necessario raggiungere le 50.000 firme per portare tali leggi in Parlamento.

Le proposte di legge che vengono promosse dalla campagna “L’Italia sono anch’io” si concentrano su due principi portanti:

– favorire il principio di “Ius Soli”, quindi promuovere il diritto di essere cittadini del paese in cui si nasce e non solo per discendenza sanguigna

 

La modifiche caldeggiate sono:

  1. chi nasce da almeno un genitore presente in Italia da almeno un anno è italiana
  2. “Ius soli” per minori non nativi e che vanno a scuola
  3. Adulti: per la cittadinanza 5 anni (non più 10) di residenza e su proposta del Sindaco
  4. riconoscere il diritto di voto amministrativo a chi in possesso di permesso di soggiorno da 5 anni

 

Vi invitiamo a leggere le proposte di legge nello specifico, direttamente dal sito www.litaliasonoanchio.it

 

 

 

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Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

E' felice colui che sa dare senza ricordare ed è capace di ricevere senza dimenticare

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senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

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C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)