Regione, imprese e Università: un percorso comune per creare opportunità per i giovani
Il Rettore dell’Università di Bologna Dionigi ha rivolto alle autorità della Regione e degli enti locali l’invito a investire e a trovare prassi comuni per consentire ai migliori mille laureati dell’Alma Mater di rimanere a lavorare in Regione. Si tratta di una proposta molto interessante, che ha già ricevuto il plauso del Presidente della Regione Vasco Errani e dell’Assessore regionale all’Università Patrizio Bianchi.
Ogni anno tanti laureati che si sono formati nelle nostre università sono obbligati a cambiare città o ad andare all’estero alla ricerca di un lavoro. Per la nostra regione si tratta di una perdita grave: consentire ai neolaureati di restare nel nostro territorio rappresenterebbe una grande ricchezza e un’enorme opportunità di sviluppo di qualità per le nostre imprese, per le nostre stesse università e per il nostro intero sistema economico.
La Regione sta già lavorando a questo importante obiettivo al fine di costruire un’interazione costante tra il mondo dell’università e quello delle aziende. Un esempio importante e concreto a questo riguardo è il progetto “Spinner”, che ha preso il via a gennaio e che offre 35 percorsi di inserimento lavorativo mediante tirocinio curriculare. Un progetto che ha coinvolto i laureandi delle Università di Bologna e di Ferrara, e che ha l’obiettivo di arricchire e accelerare il percorso universitario e facilitare l’accesso al mercato del lavoro.
Al convegno di presentanzione di “Spinner 2013”, inoltre, è stato presentato lo stanziamento previvsto dalla Regione, che con 1.85 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo finanzierà 11 progetti portati avanti «in rete» dalle Università di Bologna, Modena-Reggio Emilia, Parma e Ferrara.
Proprio in questi giorni si terrà presso la Fiera di Bologna UniverCity, non più solo un orientamento agli studi, ma una vera e propria fiera dedicata all’Università e alla città di Bologna, che farà scoprire agli studenti delle scuole superiori e pontenziali prossimi studenti universitari le possibilità e le attrattive culturali offerte. Un’iniziativa che potrebbe essere replicata anche in altre città, e che potrebbe portare ad un rapporto permamente tra le università e le Aziende locali.
La Regione, le imprese e le università del territorio devono certamente proseguire su questa strada per tenere alto il livello dell’insegnamento e della ricerca e, parallelamente, creare nuove opportunità – di qualità – per i giovani.
Thomas Casadei
Consigliere regionale
Capogruppo PD Commissione Scuola, Formazione professionale, Cultura, Lavoro
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