Il nucleare italiano è ad un passo dalla fine prima ancora del suo inizio.
La legge incriminata è la numero 102, del 3 agosto 2009, conversione del decreto-legge numero 78.
Con essa, all’articolo 4, il governo apriva alle procedure d’urgenza per la costruzione di nuove infrastrutture per la produzione di energia elettrica, da leggersi più comunemente come "nuove centrali nucleari".
Ai fini di attuazione, il governo istituiva la figura di uno o più Commissari straordinari del governo, con poteri esclusivi e totali in tema di nuovi impianti energetici, al punto tale da poter scavalcare tutti gli enti coinvolti (a partire dai comuni e dalle regioni) per la scelta delle nuove sedi nucleari nazionali.
Sono stati proprio il mix tra "ragione d’urgenza" ed "utilizzo di capitali privati" e la privazione dei poteri decisionali delle regioni in materia ad aver condotto la Corte Costituzionale a cassare l’intero articolo, nei commi che vanno dall’1 al 4.
Secondo quanto stabilito dalla suprema corte di giustizia italiana, "trattandosi di iniziative di rilievo strategico, ogni motivo d’urgenza dovrebbe comportare l’assunzione diretta, da parte dello Stato. Invece la disposizione impugnata stabilisce che gli interventi da essa previsti debbano essere realizzati con capitale interamente o prevalentemente privato, che per sua natura è aleatorio, sia quanto all’an che al quantum".
Inoltre, per quanto concerne il depotenziamento delle Regioni in materia, la Corte Costituzionale afferma che "se le presunte ragioni dell’urgenza non sono tali da rendere certo che sia lo stesso Stato, per esigenze di esercizio unitario, a doversi occupare dell’esecuzione immediata delle opere, non c’è motivo di sottrarre alle Regioni la competenza nella realizzazione degli interventi".
“Come ha più volte ribadito il Presidente Errani, – conclude Casadei -, anche se a livello nazionale si discute erroneamente di ritorno al nucleare, in Emilia-Romagna si attuerà una politica radicalmente diversa: il nostro obiettivo sarà quello di essere, nel 2013, la Regione italiana con la più alta energia prodotta da energie rinnovabili, a partire dal fotovoltaico. Solo così si può pensare di avere un futuro”.