IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Biblioteche: spazi pubblici da tenere sempre aperti

La recente, bella, festa per i 90 anni della Biblioteca “Aurelio Saffi” di Forlì mi ha fatto riflettere sulla funzione di una biblioteca in una città.
Come ha osservato l’Ass. alla Cultura Patrick Leech, intervenuto insieme al Sindaco Roberto Balzani, ogni città ha una biblioteca pubblica in un edificio spesso centrale dello spazio urbano. La biblioteca è luogo di incontro, ove entrano in contatto studenti delle scuole di ogni ordine e grado, da quelli più piccoli accompagnati dai nonni o dai genitori fino agli studenti universitari (quelli che abitano la città da tempo oppure quelli che la vivono nell’epoca degli studi). E ancora, qui si ritrovano ricercatori, cultori delle discipline e degli argomenti più vari, perché la biblioteca è spazio di massima libertà e di autentico pluralismo, e cittadini, di ogni formazione e cultura.
In questo senso la biblioteca è spazio pubblico per eccellenza. Se le biblioteche non esistessero più andrebbero perduti la ricchezza del patrimonio documentario, straordinari legami umani, spazi di scambio culturali. Legami umani dalle molteplici forme: si instaurano fra coloro che hanno lavorato o lavorano in biblioteca, fra gli utenti e i bibliotecari, e ovviamente fra gli utenti, che hanno passioni, amano il dialogo, la parola, la lettura, la conoscenza: ciò che la “società dello spettacolo”, con un pervasivo lavoro, cerca da tempo di annullare. Di qui dunque l’importanza – anche e soprattutto in chiave politica – della biblioteca come luogo del patrimonio e luogo di legami umani autentici; di qui l’importanza della biblioteca come spazio aperto per la città, cuore della vita cittadina e dei centri storici.
Per queste ragioni la politica – specie quella democratica – anziché interrogarsi sull’apertura 365 giorni all’anno dei grandi centri commerciali (o addirittura sostenerne la necessità), dovrebbe favorire sul piano, anche in modi creativi d’intesa con associazioni, gruppo di cittadini, artisti, l’apertura 365 giorni all’anno, per l’intera giornata fino a tarda sera, delle biblioteche.
Luoghi di partecipazione, di lettura ma anche di esposizione e rappresentazione artistica (al riguardo molto interessanti le sperimentazioni in atto nella biblioteca forlivese nate dal dialogo con giovani artisti e talenti), le biblioteche, non certamente le grandi cattedrali del consumo e del consumismo, possono giocare un ruolo fondamentale nel restituire forza vitale al piacere dello stare insieme e del sentirsi concittadini.
Che per il suo 90° compleanno la Biblioteca Saffi abbia registrato 30.000 frequenze in più (dalle 65.000 del 2010 alle 95.000 del 2011), così come tante altre biblioteche che hanno visto incrementi significativi in questi anni di crisi, conferma che un nuovo risorgimento, culturale e politico, è possibile. Bisogna crederci e operare di conseguenza.

Thomas Casadei

2 Commenti

  1. ma la biblioteca di Forlì sta crollando!

  2. Gentile Angela,

    rispondo alla sua notazione, dopo aver raccolto alcune informazioni:

    – i tetti del Palazzo sono stati quasi tutti sistemati
    – c’è stato un crollo dell’arrellato (una specie di controsoffitto) in una stanza. E’ in preparazione un progetto per il ripristino. Per l’estate (al massimo settembre) dovrebbe essere riaperta la Sala Piancastelli
    – in seguito al crollo dell’arrellato sono stati effettuati controlli puntuali su tutto l’edificio. Sono stati rilevate diverse aree di criticità ma non a rischio crollo
    – è stato avviato anche un controllo sistematico di tutto l’edificio (verifica sismica a statica) di cui si riferirà entro maggio, e in seguito al quale si deciderà come e dove intervenire
    – le stanze al pian terreno e la sala a scaffalatura aperta al primo piano sono aperte e funzionanti. Avendo volte a mattoni non ci sono le arrellate.

    In sintesi la situazione è, per certi versi, critica ma sotto controllo. Il Palazzo del resto è antico. Sono in corso riflessioni su progetti anche per spostamenti di parte della biblioteca su cui si prenderanno eventualmente decisioni in futuro.

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Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, ci son quelli che lottano più giorni e sono più bravi, poi ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi, infine ci sono quelli che lottano tutta una vita...essi sono gli indispensabili!

(Bertolt Brecht)

E' felice colui che sa dare senza ricordare ed è capace di ricevere senza dimenticare

(Che Guevara)

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(Antonio Gramsci)

AMARE IL MONDO

Ci impegniamo, noi e non gli altri,

unicamente noi e non gli altri, né chi sta in alto, né che sta in basso,

né chi crede, né chi non crede. Ci impegniamo:

senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

senza cercare perché non si impegna. Se qualche cosa sentiamo di "potere"

e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

Come non ho timore di confessare l'utopia del socialismo, così non ho timore di confessare l'altra utopia, la più grande e la più pericolosa, che tutti gli uomini, come è scritto nella nostra Costituzione, avranno un giorno su questa terra pari e piena dignità sociale.

(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)