Gli studenti italiani in Erasmus si mobilitano:"Fermate il DDL Gelmini e la fuga dei cervelli"
Hanno già aderito alla protesta studenti Erasmus che vivono a Lione, Dublin, Barcellona, Falun, Granada, Madrid, Falun, Oporto, Coimbra, Lisbona, Anversa, Parigi, Cardiff, Siviglia, Delft, Montpellier, Szczecin, Louvain, Valencia, Nottingham, Trondheim, Nijmegen, Göttingen, Santiago de Compostela, Copenhagen, Monaco, Malaga, Debrecen. L’elenco completo delle città, in via di aggiornamento, è pubblicato sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/event.php?eid=130873286971551, dove si può anche leggere l’appello degli studenti tradotto in numerose lingue.
Plaudono all’iniziativa il Consigliere regionale Emilia-Romagna Thomas Casadei (Capogruppo PD in Commissione Lavoro, Scuola, Formazione, Cultura, Turismo), Simona Caselli (responsabile Dipartimento Università e ricerca PD Emilia-Romagna) e Riccardo Ricci-Petitoni, segretario Giovani Democratici Emilia-Romagna.
"In questi giorni – affermano Casadei, Caselli e Ricci-Petitoni – in tutta Italia il mondo accademico sta protestando contro il DDL Gelmini che rappresenta un attacco all’università pubblica e di qualità. Mentre dal Governo si minimizza, facendo passare la protesta come il risultato di una sapiente, quanto misteriosa, strumentalizzazione, è significativo che gli studenti italiani che vivono all’estero decidano di portare fuori dall’Italia il loro grido di allarme. Grazie al progetto Erasmus gli studenti hanno potuto conoscere la realtà di altri paesi, dove l’istruzione pubblica non viene svilita, e dove, per superare la crisi, i governi hanno scelto di investire in formazione e conoscenza."
"Ci auguriamo – concludono Casadei, Caselli e Ricci-Petitoni – che la mobilitazione del mondo accademico possa fermare il DDL Gelmini, e che il Governo sappia accogliere le richieste di studenti e docenti: l’università italiana ha bisogno di una riforma vera, basata su investimenti, che promuova il merito, utilizzando standard internazionali di valutazione, che definisca percorsi chiari e qualificati di carriera per i giovani ricercatori, che doti delle necessarie risorse il nostro sistema di ricerca."