Approvato in commissione il progetto di legge sui tartufi
La soddisfazione dei consiglieri Alessandrini, Casadei e Zoffoli: “Grazie alle nuove norme valorizzeremo il patrimonio tartufigeno con l’apporto di tutti gli interessati”.
È stato licenziato dalla Commissione “Territorio Ambiente” della Regione il pdl che disciplina la “raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nel territorio regionale”.
Lo rendono noto con soddisfazione il relatore del progetto di legge, Mario Mazzotti, il presidente Damiano Zoffoli gli altri componenti PD della Commissione Tiziano Alessandrini e Thomas Casadei.
Una sessantina gli emendamenti approvati, che hanno modificato per aspetti rilevanti il testo originario presentato.
“Un primo passo in avanti importante, frutto del lavoro di queste settimane è il maggiore equilibrio che il progetto di legge garantisce nei rapporti tra agricoltori e tartufai. “in queste settimane – dichiarano i consiglieri Alessandrini, Casadei e Zoffoli – abbiamo avuto modo di confrontarci sui territori e comprendere appieno il valore ambientale, turistico e commerciale del tartufo. Con questa legge cerchiamo di creare migliori condizioni per lo sviluppo di queste potenzialità ed introduciamo l’assimilazione fra tartufaie artificiali ed arboricoltura da legno, che faciliterà la vita agli agricoltori che hanno investito su questo prodotto”.
“Altrettanto rilevante è il rafforzamento del ruolo dell’associazionismo – sottolineano i Consiglieri – dal momento che il progetto di legge riconosce, in modo significativo, l’apporto di tutte le associazioni presenti sui territori, che svolgeranno una vera e propria consulenza alle Province per la programmazione di loro competenza.”
Il testo approvato, infatti, valorizza ulteriormente gli spazi di ascolto e confronto in cui le Province si rapporteranno con tutti gli attori (compresi le associazioni agricole, i Comuni, i Parchi), al fine di avere una visione complessiva e realizzare una reale concertazione.
“Alle Associazioni dei tartufai – concludono i tre consiglieri – chiediamo inoltre l’onere e l’onore di mettersi a disposizione delle province per un reale supporto nella manutenzione e nella valorizzazione delle aree tartufigene”.
Altre novità sono il ruolo affidato alle Province nel favorire Intese e accordi fra gli interessati e un’inedita funzione consultiva assegnata invece ai Comuni.
Anche la cartografia, infine, assume nella nuova disciplina un ruolo rilevante, perché su di essa si basa la programmazione e gestione del patrimonio tartufigeno dell’Emilia-Romagna, nell’ottica di una politica che deve passare da una conoscenza puntuale del territorio.