IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Fotovoltaico: risoluzione del Gruppo PD in Regione contro il decreto del Governo

Alessandrini, Casadei, Zoffoli: “In ginocchio il settore delle energie rinnovabili. Così vengono messi a rischio migliaia di posti di lavoro in Emilia-Romagna”

I Consiglieri Regionali del PD hanno presentato all’Assemblea Legislativa una Risoluzione sul decreto legislativo del Governo in materia di energia rinnovabile, primo firmatario Tiziano Alessandrini.

Il Gruppo PD chiede alla Giunta Regionale «un rapido intervento per contrastare e modificare una normativa che metterà in crisi il settore fotovoltaico e a rischio migliaia di posti di lavoro in Emilia-Romagna».

Il 3 marzo scorso il Governo nazionale ha approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo in attuazione della direttiva europea 2009/28 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il decreto, che avrebbe dovuto riformare gli incentivi in modo da raggiungere nel nostro Paese il 17% di fonti rinnovabili sul consumo energetico finale al 2020, dispone invece, in corso d’opera, la sospensione degli incentivi già previsti e annuncia che gli stessi incentivi saranno rivisti tra un mese. Le modifiche apportate al decreto, introdotte all’ultimo momento senza confronto con le Regioni ed in contrasto col dettato del Conto Energia 2011-13, oltre a suscitare forti perplessità quanto alla loro legittimità, causano una gravissima incertezza che avrà enormi ripercussioni sulla filiera imprenditoriale delle fonti rinnovabili.

«Le associazioni di imprenditori del settore delle rinnovabili (tra cui Anev, Aper, Anie‐Gifi, Assosolare, Assoenergie Future), uno dei pochi che in questo periodo di crisi ha visto un aumento occupazionale, hanno espresso fortissima preoccupazione. Molti imprenditori, sulla base della vigente normativa, avevano già contratto impegni finanziari e stipulato mutui con le banche al fine di investire nella realizzazione del fotovoltaico entro la scadenza del 31/12/2013 e il sistema bancario ha già annunciato la sospensione dei finanziamenti previsti.» – sostengono i consiglieri Tiziano Alessandrini, Thomas Casadei e Damiano Zoffoli.

Ad esempio Asso Energie Future stima che la situazione metterà a rischio 120mila posti di lavoro all’interno della filiera del fotovoltaico, molti dei quali anche in Emilia-Romagna, mentre Gifi‐Anie denuncia che sono a rischio 40 miliardi di euro di investimenti programmati nei prossimi mesi sul fotovoltaico e che per almeno 10.000 persone si dovrà far ricorso immediato alla cassa integrazione.

«Con il primo piano energetico regionale – ricordano i Consiglieri – negli ultimi anni la Regione Emilia-Romagna ha investito sullo sviluppo delle fonti rinnovabili in chiave sia di autosufficienza energetica e rispetto ambientale, sia di espansione economica del settore oggi trainante della green economy. Ora con il nuovo piano energetico triennale, la Regione vuole raggiungere e superare l’obiettivo europeo fissato al 2020 di una produzione energetica da fonti rinnovabili pari al 17%, prevedendo già entro il 2013 di aumentare di 1000-1200 Megawatt l’energia pulita prodotta. E’ chiaro – sottolineano Alessandrini, Casadei e Zoffoli – che il decreto del Governo mette in serio rischio questi obiettivi».

Il Gruppo PD, tramite la risoluzione, si oppone dunque all’approvazione di un decreto governativo che renderà molto difficile, se non impossibile, il perseguimento degli obiettivi europei richiamati, che non consentirà di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, e metterà in crisi uno dei pochi settori floridi della nostra economia, segnando pesantemente il destino di migliaia di aziende, di imprenditori e di lavoratori.

La Risoluzione invita la Giunta ad «intervenire presso il Governo nazionale perché venga rivisto il contenuto del decreto rispettando le indicazioni giunte dal Parlamento e dalla Conferenza delle Regioni, correggendo storture e sottovalutazioni e riaprendo il dialogo con le Istituzioni e le parti economiche interessate. Per dare immediate certezze ad un settore che non può essere lasciato senza direttive chiare e programmazioni certe fino al 30 aprile prossimo».

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Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

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fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

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(sensibili alle foglie)

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verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

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Cominciala adesso.

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a misura dei nostri sogni

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No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

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Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

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C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)