Un risultato straordinario, che segna una svolta
Lo straordinario risultato di oggi conferma che il vento in Italia è proprio cambiato.
A partire dalla grande manifestazione del 13 febbraio "Se non ora quando?", passando dai risultati delle amministrative di poche settimane fa, tutto conferma che gli italiani hanno deciso di riprendersi in mano le sorti del proprio paese, di non rispondere allo sciagurato appello all’astensionismo lanciato da chi dovrebbe rappresentare le istituzioni.
Particolare soddisfazione esprimo per l’altissima, sorprendente, partecipazione nazionale, per gli eccellenti risultati dell’Emilia-Romagna, che ha registrato la più alta affluenza in Italia, e della mia città Forlimpopoli, che ha superato il quorum già domenica sera.
Come ha sottolineato, tra gli altri, Irene Tinagli nella sua acuta analisi pubblicata su "La Stampa" i cittadini vogliono ricominciare a contare, stanchi di essere disillusi e bistrattati da una classe politica al governo che, anche grazie ad una pessima legge elettorale, si è sempre più allontanata dal suo elettorato, troppo presa a rincorrere i propri interessi personali e le strategie studiate a tavolino.
Movimenti trasversali come quelli dei comitati promotori in cui sono confluiti volontari e attivisti di varie forze sociali, culturali, politiche, sindacali, e che hanno mobilitato milioni persone in tutta Italia, dimostra che quando si parla di temi concreti che ci riguardano tutti nella vita quotidiano i cittadini rispondono. E rispondono insieme: la bellezza di questo referendum, che resterà nella storia, sta proprio nell’aver unito le generazioni, tutte, in nome dei beni comuni.
Certo che quasi vent’anni di disamoramento per la partecipazione attiva e di impoverimento del senso civico dei cittadini saranno difficili da recuperare in fretta, ma gli eventi degli ultimi mesi ci consegnano un chiaro messaggio: si è affermato un rinnovato interesse soprattutto quando sono in gioco questioni decisive come l’ambiente, la salute, l’equità, che riguardano tutti e in particolare le future generazioni.
Il risultato di questo referendum ha un forte valore politico sia per i temi trattati sia per il fatto che sono state bocciate leggi fortemente volute e approvate di recente dal governo Berlusconi, nonchè tentativi indegni di non far esprimere la libera volontà dei cittadini.
Ora la maggioranza di destra – solo parlamentare ormai, grazie alla compravendita di qualche eletto – deve trarre le conseguenze, accettare l’idea che il Paese non si riconosce più nelle sue politiche (sull’energia, sui beni fondamentali, sulla giustizia) e nel suo modo di governare e presentarsi dimissionaria dal Presidente della Repubblica per ridare la parola ai cittadini. Ai cittadini dell’Italia, una e indivisibile.
Thomas Casadei – Consigliere Regionale Emilia-Romagna Gruppo Assembleare PD