Comma salva Fininvest nella manovra Casadei (PD): "Norma incostituzionale, il Governo vada a casa"
Nell’ultimo comma dell’articolo 37 della Manovra Finanziaria il Governo introduce il principio per cui nel processo civile, nel caso di risarcimento superiore ai 20 milioni di euro, la sentenza non è provvisoriamente esecutiva e acquista efficacia esecutiva solo nel momento in cui passa in giudicato.
La norma impedisce in sostanza che la sentenza di primo grado sia provvisoriamente esecutiva ovvero spieghi fin da subito i suoi effetti, procrastinando nel tempo fino al giudicato l’erogazione di qualsiasi somma risarcitoria: il Giudice infatti deve automaticamente sospendere gli effetti della sentenza di primo grado in procedimento con risarcimento superiore ai 20 milioni di euro. Si tratta di una norma totalmente incostituzionale, che determinerebbe una disparità di trattamento e i cui effetti sono immediatamente intuibili: bloccare la sentenza che impone alla Fininvest di pagare 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti per il Lodo Mondadori.
Allo stato attuale la sentenza di primo grado è provvisoriamente esecutiva fatta salva la facoltà della Corte d’Appello di sospenderne gli effetti in presenza di ragioni precise, ovvero nel caso in cui la sentenza appaia totalmente errata o vi siano ragioni di tutela del debitore in ragione dell’entità della somma da versare. La norma sui maxi risarcimenti appare quindi inutile stante il fatto che già la Corte d’Appello ha la facoltà sopra descritta con riguardo le sentenze di condanna.
L’automatismo introdotto dalla Manovra Finanziaria, quindi, oltre che privo di utilità concreta appare gravemente lesivo dei diritti dei cittadini ove consente di sospendere i risarcimenti più elevati che riguarderanno ovviamente casi di particolare gravità quali ad esempio l’incidente ferroviario di Viareggio. La norma, che favorirebbe enormemente i grandi debitori come le amministrazioni che non pagano i grandi appalti e le imprese altamente insolventi verso migliaia di consumatori truffati, non solo non riguarda il tema dell’efficienza della giustizia, ma metterebbe in discussione la stessa credibilità del processo civile, il cui fondamento è che le sue pronunce di appello sono immediatamente esecutive.
Lega e PDL oltre ad aver fallito rispetto alle grandi questioni del paese, violano ancora una volta Costituzione e diritti fondamentali, e soprattutto lavorano solo per gli interessi del loro padrone Silvio Berlusconi. Al di la dei soliti trucchi da palcoscenico (nomina di un segretario fantoccio) e degli slogan facili ("Vogliamo fare un partito degli onesti") il PDL e il Governo confermano i propri limiti: non possono cambiare e trovare una nuova spinta. Vadano a casa prima di affossare definitivamente l’Italia.
Thomas Casadei
consigliere regionale PD