L’Assemblea Legislativa approva il Piano di azione ambientale. Casadei: "Nel 2012 in regione si riciclerà il 65% dei rifiuti: avanti con il "porta porta""
L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato nella seduta di oggi il “Piano di azione ambientale (PAA) 2011-2013”. Il piano conferma l’impegno della regione Emilia-Romagna per la qualità ambientale e finanzierà complessivamente oltre 23 milioni di euro su tre assi principali: biodiversità, riduzione rifiuti, esigenze territoriali specifiche. In particolare saranno finanziati progetti territoriali attraverso le nove Provincie della Regione per complessivi 17 milioni di euro e progetti regionali strategici per complessivi 6 milioni di euro. Alla Provincia di Forlì-Cesena vengono destinati fondi per 1 milione 778 mila euro.
Il Piano di Azione Ambientale è stato correttamente declinato in modo da integrarsi e correlarsi con gli altri strumenti della Regione, in particolare con il Piano Energetico Regionale e con il Piano di Tutela delle acque. All’interno del piano molta attenzione viene data ad un tema di assoluta rilevanza tra le emergenze ambientali: quello della riduzione dei rifiuti.
In accordo alla direttiva europea 98/CE/2008 (D.Lgs 205/2010), che prevedeva che entro il 2010 il 50% del materiale prodotto sia avviato a recupero è indispensabile sviluppare le politiche di gestione dei rifiuti per favorire recupero e riciclo. Con questo piano l’Emilia-Romagna va oltre, e punta a raggiungere entro 2012 il 65% di materiale avviato al recupero.
Il tema affrontato dal Piano di Azione Ambientale è assolutamente prioritario: i rapporti di ISPRA certificano che lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati avviene attraverso discariche per oltre il 40% dei rifiuti solidi urbani e per i rifiuti speciali. Mantenendo l’attuale tasso di conferimento dei rifiuti in discarica e l’attuale disponibilità di impianti di smaltimento l’autonomia del sistema è di pochi anni (così il Rapporto Fondazione Sviluppo Sostenibile sugli impianti di trattamento rifiuti in Italia). Inoltre, in regione Emilia-Romagna la produzione di rifiuti pro-capite è passata da circa 610 kg/ab/anno nel 2001 a circa 680 kg/ab/anno nel 2009 con un aumento costante, a parte l’eccezione del 2009, causata dalla crisi economica. Infatti, in Emilia-Romagna vengono prodotti circa 3 milioni di rifiuti solidi urbani ogni anno e circa 11.7 milioni di rifiuti speciali (Report ARPA 2009).
È dunque urgente una azione strategica in questa direzione, pienamente colta dal PAA approvato oggi. L’obiettivo è il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata nel 2012 così come indica l’Unione europea.
In particolare, si tratta di sviluppare progetti specifici per promuovere la realizzazione di distretti del riciclo territoriali, attraverso incentivi alle aziende o agli enti che realizzino piattaforme di recupero dei materiali, in accordo alle specifiche caratteristiche locali. Su questo versante Forlì e il suo territorio rappresentano certamente un laboratorio in cui far convergere lo spirito imprenditoriale attento ad uno sviluppo di qualità, la capacità degli enti locali di fare sistema concependo i rifiuti – la loro gestione, il loro smaltimento e il loro riuso – come risorsa, le nuove conquiste del mondo dell’innovazione e della ricerca applicata in materia di forme di imballaggio e di produzione di energia rinnovabile.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD
Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna
Commissione Ambiente, Territorio, Mobilità
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