Dottorati e lauree in alto apprendistato per unire mondi del sapere e lavoro. Importante intesa tra Regione, Atenei e mondi del lavoro
La Regione ha siglato con gli atenei dell’Emilia-Romagna e le parti sociali il protocollo d’intesa per l’apprendistato in alta formazione: si tratta di una bella e positiva notizia. Grazie a questa intesa i giovani laureati potranno acquisire il titolo di dottore di ricerca e conseguire il master di 1° o di 2° livello lavorando con contratto di apprendistato nelle imprese del territorio. Si tratta di una nuova importante opportunità per molti giovani, che potranno così intrecciare la propria esperienza formativa e lavorativa.
Durante il primo anno di sperimentazione già oltre cento studenti hanno usufruito di questa opportunità. Con la firma dell’intesa diventa definitivamente operativo l’alto apprendistato previsto dal Decreto legislativo 167 del 2011, che ha regolamentato la possibilità di conseguire in apprendistato anche i titoli di studio universitari di laurea triennale e laurea magistrale.
Il protocollo d’intesa, siglato per la Regione Emilia-Romagna dall’assessore al Lavoro e all’Università Patrizio Bianchi, è stato sottoscritto dagli atenei di Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma, Ferrara e dalle sedi di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano. Per le parti sociali hanno firmato Cgil, Cisl, Uil, Cna, Confartigianato, Confagricoltura, Coldiretti, Confcommercio, Confesercenti, Lega Cooperative, Confindustria, Confapi.
Le università stabiliranno quali saranno i corsi interessati dall’iniziativa, all’interno dei quali i giovani laureandi potranno essere assunti dalle imprese con contratto di apprendistato per acquisire il titolo di laurea e di laurea magistrale. L’obbligo formativo previsto è di 240 ore annue di apprendimento formale, di cui 150 ore in azienda e 90 ore retribuite dall’azienda stessa.
Potranno accedere ai posti riservati per l’apprendistato anche studenti già laureati e che stanno facendo un dottorato di ricerca. La durata del contratto di apprendistato per l’acquisizione del titolo di dottore di ricerca non può essere inferiore a 24 mesi e superiore a 48 mesi, con un percorso formativo definito insieme dalle università e dalle imprese, che deve prevedere almeno 120 ore annue di attività didattica e di formazione, finalizzata all’acquisizione di competenze negli ambiti dell’innovazione tecnologica ed organizzativa dell’economia delle imprese regionali.
Le università individueranno anche i master di primo e secondo livello in cui è possibile utilizzare l’apprendistato: in questo caso la durata del contratto non può essere inferiore a 12 mesi e superiore a 24 mesi. I Master universitari di primo e secondo livello potranno essere di due tipi: progettati ad hoc per un gruppo di apprendisti oppure corsi già esistenti nell’offerta formativa degli atenei, debitamente adeguati e riprogettati per consentire l’inserimento di apprendisti.
In questo duro momento di crisi economica, che vede la disoccupazione giovanile toccare cifre sempre più allarmanti è fondamentale collegare il mondo dell’istruzione e della ricerca a quello del lavoro. Con il proseguimento di questa importante sperimentazione la Regione sostiene il sistema di ricerca regionale, valorizza le risorse umane in essa impiegate, e promuove uno stretto dialogo tra Università, istituzioni, imprese e mondi del lavoro: si tratta di un circolo virtuoso che avrà certamente ricadute positive sul nostro territorio.
Thomas Casadei
Consigliere regionale – Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna
Capogruppo PD – Commissione V “Lavoro, scuola, formazione, cultura, turismo, sport”
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