Editoria invisibile, primi dati: i lavoratori della conoscenza fanno statistica
Prosegue la raccolta dati dell’inchiesta “Editoria invisibile”, mirante a fotografare con più chiarezza la categoria professionale dei lavoratori (spesso precari) della conoscenza. Le risposte vengono raccolte tramite unquestionario direttamente sul web, veloce da riempire grazie alla formula a scelta multipla. L’obiettivo numerico minimo è raggiungere 2000 compilazioni per cui l’invito che rivolgiamo nuovamente anche noi di Tropico del Libro è quello di contribuire.
I primi risultati sono già visibili, per ora relativi soltanto ai dati anagrafici di chi ha deciso di uscire allo scoperto (pur protetto dall’anonimato che la ricerca garantisce). Coloro che hanno risposto sono attualmente 775, dei quali il 75,1% donne. Questo partizione non stupisce: chi frequenta le facoltà umanistiche o i master/corsi per redattori editoriali si trova di fronte costantemente una larga maggioranza al femminile. Tanto per fare una comparazione, una statistica dei lavoratori nei settori dell’editoria e della stampa nel Regno Unito vede le donne numericamente dominatrici con l’85,7%.
La nazionalità di chi ha risposto è italiana per il 97,5% dei casi; solo 13 redattori provengono da altri Paesei europei, mentre la miseria di 6 (cioè lo 0,8%) è extra-europeo. Questi numeri sembrano sintomo del fatto che l’ambito editoriale italiano non attrae forze da oltre confine; complici le poco allettanti condizioni lavorative offerte?
Il titolo di studio mostra che l’anticamera all’inserimento professionale si prolunga sempre più: circa il 34% dei compilatori è andato ben oltre la laurea con un dottorato o frequentando un master.
A tutti quelli che volessero unirsi nella promozione del questionario, in modo da raggiungere quanto prima l’obiettivo minimo, giriamo le indicazioni di Rerepre. Chi vuole contribuire potrebbe:
- spedire una mail ai contatti della propria rubrica attinenti all’area editoriale, invitando a compilare il sondaggio
- invitare tutti i propri contatti facebook a cliccare “mi piace” sulla pagina facebook del sondaggio
- pubblicare un link al sondaggio nei social network a cui si è iscritti
- pubblicare sul proprio sito personale e/o sul proprio blog un banner che rinvii al sito del sondaggio (ossia pubblicare il link)
- cambiare la propria immagine profilo con il logo dell’iniziativa
- mettere il link al sondaggio sul proprio status di skype.
Appena saranno disponibili nuovi risultati provvederemo ad aggiornare l’articolo.
AGGIORNAMENTO DEL 25 LUGLIO 2012:
L’Ires ha fornito un nuovo aggiornamento dei dati.
I questionari compilati a oggi sono saliti a 853. Il 74% dei compilatori è una donna e ha un titolo di studio alto (almeno la laurea) nell’80% dei casi.
Quanto alle forme contrattuali, per ora sappiamo che soltanto il 13% dei lavoratori che hanno risposto alle domande sono inquadrabili come dipendenti e in tali casi il loro contratto è il larga maggioranza a termine.
Chi ha risposto all’ultima domanda aperta (e sono stati in 140) pone l’accento anche su questioni come famiglia e maternità. Non stupiscono quindi sfoghi o provocazioni che vengono da blog tenuti da chi lavora in ambito editoriale, quali ad esempio quelli segnalati di recente da Loredana Lipperini sulle pagine di Repubblica.
Pubblicato su http://tropicodellibro.it – 17/07/2012