Primo giorno di scuola. Un nuovo inizio all’insegna dello spirito di collaborazione
Oggi ricomincia la scuola. Per qualcuno è un nuovo emozionante inizio, la prima volta su un banco di scuola, per altri il suono della campanella segnerà ufficialmente la fine di una lunga estate. Di certo, la ripresa di quest’anno ha un significato particolare.
Oggi si ricomincia, a quattro mesi dalle scosse che hanno ferito l’Emilia, i suoi abitanti ed edifici, e le lezioni partiranno ovunque, anche nei Comuni più colpiti. È stata una corsa contro il tempo, vinta grazie all’organizzazione, alla collaborazione, alla solidarietà e ad un grande obiettivo comune: la ripresa della normalità quotidiana. La Regione Emilia-Romagna ha mantenuto le promesse fatte: ha aperto i cantieri per riparare e ricostruire le scuole, per poi riempirle di libri, lavagne, banchi, sedie, attrezzature e materiali. Poi sono arrivati i docenti e oggi, infine, è stata la volta degli studenti. Tutto questo è stato fatto con l’aiuto di sindaci e amministratori, presidi, insegnanti, collaboratori scolastici, mamme e papà, cittadini e volontari. Riprendere la normalità non è infatti questione di routine. Significa alzare la testa, stringersi le mani e dire con forza “il terremoto non ci ha fermati”; significa che possono crollare case e scuole ma che insieme si possono rimettere in piedi, o ricostruirle. L’intervento della struttura del Commissario delegato Vasco Errani è stata proprio indirizzata alla ricostruzione degli edifici scolastici che non erano recuperabili e che hanno reso necessarie soluzioni alternative. Gli interventi eseguiti, per la somma complessiva di 79.420.000 euro, hanno riguardato la costruzione di 28 edifici scolastici temporanei (56.420.000 euro), l’affitto di prefabbricati modulari per 30 edifici scolastici (23.000.000 euro) e la costruzione di palestre temporanee (1.500.000 euro).
Oggi si ricomincia e ancora parliamo di finanza, valore della moneta, debito sovrano. Ma alle nostre studentesse e ai nostri studenti dovremmo forse insegnare qualcosa di più concreto: a cosa serve imparare cose nuove, inseguire i propri sogni e le proprie aspirazioni, perché è importante stare insieme agli altri e aiutare chi ne ha più bisogno, vivere in edifici sicuri, non avere paura del proprio futuro ma pensare di poterlo costruire e migliorare con la collaborazione di tutti. Per riuscire a farlo, occorre condividere un messaggio chiarissimo: le nostre risorse non devono servire sempre e solo a tamponare una crisi finanziaria dietro l’altra. Dobbiamo cambiare priorità e guardare lontano. Solo investendo sulla scuola, di ogni ordine e grado, potremo valorizzare la funzione importantissima e delicata dell’insegnamento e generare, finalmente, una nuova idea di società e di sviluppo di qualità.
Oggi si ricomincia e il mio augurio va alle studentesse e agli studenti, ai docenti, ai dirigenti scolastici e anche a tutte le famiglie e le unioni affettive. A tutti gli auguri sono gli stessi: quelli di un bellissimo futuro, da costruire insieme. La scuola è, prima di tutto, condivisione e cooperazione: da qui si riparte.
Thomas Casadei, consigliere regionale
capogruppo PD, Comm. Scuola, Lavoro, Formazione, Cultura, Turismo e Sport