Primo Novembre, sbagliate le aperture delle attività commerciali. Servono regole per programmazione e organizzazione degli orari
«Ai sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno messo in discussione le aperture festive delle attività commerciali e proclamato una giornata di astensione dal lavoro va il mio convinto sostegno. È importante conciliare tempi di vita e tempi del lavoro». Questo il commento del consigliere regionale PD, Thomas Casadei, alla notizia che alcuni negozi e centri commerciali della provincia di Forlì resteranno aperti il Primo Novembre.
Le liberalizzazioni di orari e aperture delle imprese commerciali e dei negozi contenute nel decreto “Salva Italia”, «non hanno migliorato la situazione, anzi – continua il consigliere regionale – . Le condizioni dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici sono peggiorate, si sono registrate tensioni nelle grandi catene distributive, con difficili rinnovi contrattuali interni e problemi nelle piccole imprese commerciali e nei negozi di vicinato, parte essenziale di una rete distributiva funzionale e di qualità».
La risposta non è quindi la deregolamentazione ma, al contrario, stabilire regole precise. «Per quanto riguarda il commercio, la Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali, nella passata programmazione, ne hanno dimostrato tutta la positività – conclude Casadei – garantendo una rete commerciale di valore, con orari e aperture equilibrate stabilite in base alle esigenze del territorio, delle lavoratrici e dei lavoratori. Regole capaci di generare uno sviluppo positivo, buona occupazione e di ridurre la precarietà, in particolare per giovani e donne».
Serve quindi un confronto urgente con il Governo per intervenire su orari e deroghe delle aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali, come ha sottolineato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in due diverse note inviate al Ministro allo Sviluppo Economico all’inizio del 2012. La stessa richiesta che ha fatto la maggioranza di centrosinistra in Assemblea legislativa presentando una risoluzione per chiedere alla Giunta di “sollecitare il Governo al fine di riconoscere il ruolo delle Regioni e degli Enti locali nella programmazione commerciale e nella organizzazione degli orari”.