Rapporto 2012 di Legambiente su Edilizia scolastica, strutture e servizi. Casadei (PD): “Una conferma che le scuole del nostro territorio rappresentano un’eccellenza da sostenere”
Disponibilità del servizio scuolabus, attivazione pedibus, finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, sicurezza, mense e raccolta differenziata. Sono questi i parametri che hanno valso alla provincia di Forlì-Cesena la 12esima posizione nella classifica stilata da Legambiente sulle “Buone Pratiche” dei plessi scolastici italiani. In testa alla classifica nazionale – riferita alle scuola dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – vi sono Parma, Reggio Emilia e Piacenza.
«Segno inequivocabile che le istituzioni scolastiche dei Comuni emiliano-romagnoli rappresentano un’eccellenza nel nostro Paese – commenta Thomas Casadei, consigliere regionale, capogruppo PD in Commissione Scuola, Lavoro, Cultura – e i plessi del territorio forlivese e cesenate non sono da meno».
A dimostrarlo, la 35esima posizione raggiunta dalla provincia di Forlì-Cesena tra le scuole esposte a un maggior rischio ambientale. Tra gli indicatori, l’esposizione a fonti d’inquinamento interno come l’amianto e il radon, la presenza di fonti d’inquinamento atmosferico elettromagnetico, acustico e industriale, sia tra 1 e 5 km che entro 1 km e i monitoraggi ambientali. Nelle posizioni più alte troviamo i plessi scolastici con una maggiore esposizione.
L’Emilia-Romagna guida la graduatoria sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi. La regione ha una percentuale di edifici scolastici che necessitano di interventi di manutenzione urgente tra le più basse in Italia (19,29%), ma che dopo anni di grandi investimenti nella manutenzione straordinaria oggi impegna circa il 60% in meno della media nazionale. Sono il 10,93% gli edifici costruiti dopo il 1990, contro una media nazionale ferma al 7%. I dati sulle certificazioni degli edifici sono tutti sopra la media: il 58,58% possiede quello di collaudo statico; il 75,20% quello di agibilità; il 79,47% quello igienico sanitario; il 40,53% quello di prevenzione incendi; il 94,34% ha impianti elettrici a norma. Sono il 96,46% gli edifici con i requisiti di accessibilità.
E’ però sul fronte delle buone pratiche e dei servizi a disposizione delle istituzioni scolastiche che i Comuni dell’Emilia Romagna si contraddistinguono. Tutti i parametri si pongono infatti sopra la media nazionale: dal servizio di scuolabus (30,62%), al pedibus (6,02%), dagli investimenti per progetti e iniziative per gli under 14 (83,33%) all’attenzione alla sicurezza dei ragazzi che frequentano le scuole. In quest’ultimo ambito il 98,86% degli edifici hanno nelle aree antistanti attraversamenti pedonali; il 20,32% semafori pedonali; il 31,28% nonni vigili; il 48,63% piste ciclabili; il 25,80% transenne parapedonali. Sono inoltre il 18,39% gli edifici posti in Zone 30. Buono il dato sulle mense scolastiche: la media dei prodotti biologici nei pasti è pari al 74,29%, contro una dato nazionale del 56,29%; nel 56,27% si utilizzano piatti in ceramica o riutilizzabili; nel 21,33% in mater-bi ; nel 76,07% viene distribuita acqua del rubinetto.
Se in tutte le scuole vengono utilizzate fonti d’illuminazione a basso consumo, sono il 20,98% quelle che utilizzano fonti di energia rinnovabile, con un dato nazionale pari al 12,40%.
«Pratiche positive che occorre incentivare e sostenere con progetti specifici come quelli che si stanno realizzando nel nostro territorio forlivese – conclude Casadei -. Basti pensare al gemellaggio tra le scuole d’infanzia e primarie di Forlì e Forlimpopoli per promuovere le buone pratiche della raccolta domiciliare dei rifiuti o, nel contesto di uno straordinario impegno del Comune, alle costruzioni progettate a Forlimpopoli, all’insegna del basso impatto ambientale, della sostenibilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, per quanto riguarda una nuova scuola materna, comprensiva di una sezione primavera, il completamento della scuola media e la costruzione della nuova cucina centralizzata».
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