Democrazia paritaria: una condivisione che può cambiare la società
La chiave del nostro futuro è realizzare un miglioramento complessivo dell’Italia in materia di democrazia paritaria e concrete ed efficaci azioni di contrasto alle discriminazioni di genere. Con questo intento la Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini ha già svolto un importante lavoro. È fondamentale dimostrare a cosa servono le istituzioni e, in particolare, a cosa serve l’istituzione regionale: a mettere a punto e varare provvedimenti legislativi che possono incidere sulla vita dei cittadini, ma anche ad accompagnare l’azione legislativa ad un lavoro costante di raccordo e dialogo con la società regionale, per generare un cambiamento vero.
Il dibattito che si è tenuto oggi durante la sessione straordinaria dell’Assemblea legislativa dedicata alle politiche di genere e alla democrazia paritaria segnala quanto questa prospettiva sia autenticamente condivisa e fondamentale per affrontare alcuni ambiti problematici: non solo il dramma della violenza di genere – che è questione maschile oltreché femminile, perché chi agisce violenza è quasi sempre uomo –, ma anche per discutere di altri argomenti, ad esempio la salute, il mercato del lavoro, i servizi sociali ed educativi o le sfide poste dalla società multiculturale.
Per generare un cambiamento serve una salda alleanza: le istituzioni hanno un ruolo rilevante, ma non bisogna mai dimenticare che le azioni di contrasto (ad esempio contro la violenza o la discriminazione) non si fanno con i principi o a ridosso di una Giornata dedicata dal forte valore simbolico. Affinché la pratica sia effettiva occorre misurare il grado di efficacia durante l’intero anno, dando la possibilità a chi già opera di continuare a farlo in modo ancora più incisivo.
Penso ad esempio al mondo della comunicazione, che dovrebbe supportare una cultura condivisa, attenta e sensibile alle problematiche di genere, o al mondo dello sport, di cui ci siamo occupati nel corso dell’ultima Commissione. Un settore importante, frequentato da giovani, ragazze e ragazzi, che può promuovere il rispetto e un cambiamento culturale sulle questioni di genere.
Riprendo lo spunto fornito da un libro molto interessante di Ileana Alesso, che si intitola “Quinto stato. Storia di donne, leggi e conquiste. Dalla tutela alla democrazia paritaria”. Se riusciremo ad accompagnare all’urgenza dei cambiamenti istituzionali e legislativi un’azione culturale e sociale forte, se saremo in grado di unire l’intervento politico-istituzionale con un cambiamento della società, potremo dire che il “quinto stato” siamo tutti noi, insieme, e che se la storia delle tutele è certamente “storia di donne, leggi e conquiste” la democrazia paritaria la si costruisce come la storia di donne e uomini, insieme.
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