Fondo per la non autosufficienza. Casadei (PD): “La buona politica deve cominciare sempre dai soggetti più vulnerabili”
Oggi davanti a Montecitorio le famiglie dei 3 milioni di disabili italiani hanno manifestato per chiedere servizi, assistenza e finanziamento del Fondo per la non autosufficienza.
Sul saldo negativo delle risorse per le politiche sociali pesa, infatti, la dotazione finanziaria del Fondo che costituisce la principale fonte di finanziamento statale degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Nel 2010 era di 400 milioni di euro ma il governo Berlusconi lo ha completamente cancellato e non è stato rifinanziato dal governo Monti. Secondo un dossier pubblicato qualche giorno fa dallo Spi-Cgil, ulteriori decurtazioni sono state poi apportate al Fondo per le politiche della famiglia, che è passato da 185,3 milioni a 31,99 milioni, e a quello per le politiche giovanili, sceso dagli iniziali 94,1 milioni a 8,18 milioni. Una situazione che non migliora a livello locale: nei Comuni italiani si è registrato un calo della spesa per i servizi sociali nel 2012 del 3,6%. Del 6,8% è stata invece la diminuzione di risorse stanziate per il welfare allargato (servizi sociali, istruzione, sport e tempo libero).
La Regione Emilia-Romagna ha risposto investendo risorse proprie: 445.600.000 di euro è l’impegno finanziario per interventi a favore di persone non autosufficienti, mentre l’assegno di cura per persone con gravissime disabilità acquisite è passato da 23 a 34 euro al giorno.
La politica ha il dovere morale di ascoltare le esigenze di chi chiede il rispetto dei diritti fondamentali. La battaglia civica dei genitori di figli con disabilità dovrebbe essere quotidianamente al centro del dibattito pubblico, perché è dai soggetti più vulnerabili che la buona politica deve saper cominciare. Sempre.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD