Risoluzione n. 2281 – Rivedere l’IMU sugli immobili agricoli
La Giunta regionale si adoperi in tutte le sedi opportune perché gli immobili agricoli, i fabbricati di servizio all’attività agricola, come stalle, strutture di ricovero per macchine e attrezzi, siano esentati totalmente dall’Imu. È l’impegno chiesto in una risoluzione sottoscritta dal consigliere regionale Thomas Casadei e altri consiglieri del Pd (primo firmatario Tiziano Alessandrini) a proposito delle nuove disposizioni sull’entrata in vigore dell’Imposta municipale unica le quali –sottolineano – stravolgono il regime fiscale degli immobili agricoli, siano essi terreni o fabbricati, imponendo un aggravio fiscale con evidenti ricadute negative sui costi della produzione e sulla sopravvivenza stessa delle imprese.
I fabbricati di servizio all’attività agricola, come d’altra parte i terreni – si legge nel testo – “costituiscono gli strumenti di lavoro dell’agricoltore e non possono, come tali, essere considerati alla stregua di pura e semplice ricchezza accumulata. L’applicazione ai fabbricati rurali ad uso strumentale di un’aliquota ridotta allo 0,2%, pur combinata con la possibilità che i comuni applichino una riduzione dello 0,1%della medesima, – avvertono i consigliri PD – produrrà comunque effetti devastanti”.
Nella risoluzione si invita pertanto la Giunta regionale a chiedere al Governo l’apertura di un tavolo di confronto con le Regioni per individuare, in subordine, criteri alternativi di applicazione dell’Imu, senza pregiudicare la sussistenza del settore agricolo italiano, nella consapevolezza della gravità della finanza nazionale e degli obiettivi del decreto ’Salva Italia”. Altra richiesta da indirizzare al Governo: rivedere il meccanismo di calcolo che riguarda i terreni condotti dagli agricoltori, in modo da salvaguardare i principi che fino ad oggi hanno determinato l’applicazione di specifiche regole fiscali per il settore agricolo, data la sua particolarità.
Nel documento si sollecita infine l’esecutivo regionale ad adoperarsi per promuovere incontri con l’Anci Emilia-Romagna per coinvolgere i comuni anche nel processo di applicazione del tributo e per valutare le problematiche legate all’introduzione dell’Imu nel comparto agricolo.