Cancellazione dei treni tra la Romagna e Bologna. I consiglieri del PD: “La Regione chiede con urgenza una soluzione a Trenitalia”
La Direzione generale Reti infrastrutturali, Logistica e Sistemi di Mobilità della Regione Emilia-Romangna chiede alla Divisione Trasporto Regionale di Trenitalia uno studio di fattibilità per l’istituzione di un collegamento aggiuntivo veloce Rimini-Bologna, che possa compensare adeguatamente la situazione che si è creata dopo la soppressione degli Intercity 608/629. I consiglieri regionali romagnoli del PD Tiziano Alessandrini, Thomas Casadei, Miro Fiammenghi, Mario Mazzotti, Roberto Piva, Damiano Zoffoli si uniscono alla richiesta della Giunta Regionale e ribadiscono la necessità di un rapido intervento a favore dei pendolari che sono stati duramente penalizzati per la cancellazione dei treni.
“La decisione di Trenitalia di sopprimere i due treni dallo scorso 13 settembre – affermano i consiglieri – presa senza nessun confronto e in perfetta solitudine dall’azienda, ha determinato un netto peggioramento dei collegamenti tra Romagna e Bologna al mattino e al pomeriggio. Si sono ridotte le possibilità di spostamento dei pendolari e si è prodotto un aumento dei passeggeri sugli altri treni rimasti attivi, con evidenti disagi per tutti i viaggiatori, come è stato documentato in questi giorni.”
“Per cercare di uscire da questa situazione, la Regione chiede con urgenza che Trenitalia presenti uno studio di fattibilità per due collegamenti aggiuntivi: uno che parta da Rimini alle 6.20 circa, che fermi a Cesena, Forlì e Faenza, e arrivi a Bologna alle 7.35 circa. L’altro, qualora non si riesca a ripristinare la situazione precedente, da collocare in partenza da Bologna tra le 17.30 e le 18.30.”
“Ci auguriamo – concludono i consiglieri – che Trenitalia realizzi in tempi rapidissimi lo studio di fattibilità richiesto e che, come giustamente chiedono le associazioni dei pendolari, si ripristini al più presto una situazione più adeguata alle esigenze dei tanti viaggiatori che ogni giorno si spostano per esigenze di lavoro e di studio dalla Romagna al capoluogo regionale. In tempi in cui il governo nazionale taglia drasticamente i fondi al trasporto pubblico locale e ferroviario, mettendo a repentaglio la tenuta dell’intero sistema, noi non vogliamo arrenderci e intendiamo proseguire nel nostro impegno al fianco dei cittadini pendolari”.