IMPEGNO PUBBLICO E ATTIVITA’ ISTITUZIONALE – Aggiornato a dicembre 2014

Educazione e legalità sono due modi di pronunciare la parola NOI

L’intervento del consigliere PD Thomas Casadei all’iniziativa “Per la legalità, insieme contro le mafie”organizzata dal Gruppo PD Emilia-Romagna e dal PD Emilia-Romagna e tenutasi a Forlì il 21/05/2011

Educazione e legalità – ce lo ha insegnato Don Luigi Ciotti – sono due modi di pronunciare la parola “noi”.

Il “noi” che coltiviamo come Partito democratico, come centro-sinistra, è un noi aperto, non chiuso in se stesso, che si pratica nello spazio pubblico, prendendo la parola nelle piazze, nelle varie sfere della vita sociale, a partire dal mondo della scuola, dei saperi, della cultura. E’ un noi nettamente alternativo al noi chiuso, dei razzismi e delle mafie, un noi che si alimenta di connivenze e d’ignoranza.

Lavoriamo costantemente per un noi che si fonda sulla cultura della legalità, che la coltiva: “coltiviamo la legalità” è del resto il bel titolo del ciclo di manifestazione che il Comune di Forlì organizza da due anni, interamente dedicata alla conoscenza delle mafie e alle forme di concrasto di queste

Con le leggi approvate dalla nostra Regione si va in maniera decisiva in questa direzione. Le due leggi – l’una, il cui relatore è stato il collega consigliere Tiziano Alessandrini, specificamente dedicata alla lotta contro le infiltrazioni mafiose nel settore edilizio, l’altra, alla lotta contro la criminalità e alla promozione della cultura della legalità – sono non solo espressione e segni del potere, del potere ben indirizzato – del potere legislativo – ma anche del potere dei segni, dei simboli (sempre riprendendo espressioni care a Don Ciotti e a Libera).

Le due leggi hanno questa forza ed è per questo che vanno rese note, presentate, discusse negli spazi pubblici, lanciando una sfida anche simbolica rispetto a certe tendenze radicate: con la mafia non si può convivere, come qualcuno ha sostenuto e sostiene anche all’interno del sistema politico (cosa gravissima), con la mafia si combatte, per vincerla, per annientarla, per abolirne le pre-condizioni.

Più in specifico, finalità essenziale della seconda legge, di cui è stato relatore il collega Antonio Mumolo, è l’affermazione della cultura della legalità “con azioni concrete a partire dal rapporto con le scuole di ogni ordine e grado” perchè l’educazione alla legalità e la partecipazione dei cittadini è essenziale a qualsiasi politica di contrasto alla criminalità.

Nella legge si prevedono misure di monitoraggio e prevenzione dei fenomeni di infiltrazione mafiosa, grazie ad una rete di accordi e convenzioni con enti locali, rappresentanze della società civile e del mondo della scuola e dell’università. Gli interventi culturali dunque come attività prioritarie perché, come ha scritto Paolo Borsellino, “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Un altro aspetto importante della seconda legge è la costituzione di un Osservatorio regionale, interno all’amministrazione in cui si raccoglieranno in maniera sistematica dati ed elementi di conoscenza sull’infiltrazione mafiosa in regione per renderli disponibili alle altre istituzioni e alla comunità regionale. E’ prevista, inoltre, la creazione di un centro di documentazione aperto ai cittadini dove raccogliere materiale e conoscenze. La legge prevede il sostegno a interventi nelle scuole e università, per la realizzazione di attività di qualificazione e aggiornamento del personale della scuola; per la valorizzazione di tesi di laurea sul tema della criminalità organizzata; per la promozione di iniziative finalizzate allo sviluppo della coscienza civile, costituzionale e democratica, alla lotta contro la cultura mafiosa, alla diffusione della cultura della legalità.
Tra le novità della legge approvata, ci sono anche l’istituzione il 21 marzo di ogni anno della “giornata regionale in ricordo delle vittime delle mafie e per la promozione della cittadinanza responsabile” e l’adesione della regione all’associazione avviso pubblico, una rete nazionale di enti locali che da anni lavora in questo campo.

Ecco il valore anche simbolico della legge, come espressione di un’alternativa nella visione della società, delle relazioni sociali, del sapere, della scuola, della cultura. In Emilia-Romagna, grazie all’impegno della Giunta e del Presidente Vasco Errani, si investe sui saperi e sulla formazione, anche per contrastare le mafie e la criminalità. Si investe sui libri e sulla ricerca. Mentre c’è che i i libri e la scuola pubblica li taglia, e chi non fa abbastanza per scardinare la logica che porta alla diffusione dell’illegalità, c’è chi resiste: e coltiva legalità ed educazione.

Come Partito Democratico, come centro-sinistra, investiamo in cultura, in sapere, nella scuola, nelle istituzioni. Investiamo in “bellezza”, nella bellezza delle relazioni, nella bellezza delle regole giuste: investiamo in quella bellezza che peppino impastato aveva tanto a cuore. investire in bellezza significa, come prevede la legge, che i beni confiscati alla mafia possano essere mantenuti al patrimonio indisponibile dello stato per finalità di ordine pubblico, giustizia e protezione civile e anche per altri usi governativi o pubblici.

Per sviluppare questi importanti obiettivi serve uno spirito cooperativo e serve il legame tra le generazioni, a partire dai giovani. Giovani e legalità è del resto il bel titolo di un volume, appena uscito per un’importante casa editrice, che riafferma l’importanza di coniugare il tema della legalità anche in una chiave generazionale.

Giovani, cooperazione, legalità sono parole che se coniugate possono davvero consentire che la rivoluzione della speranza, per riprendere un’espressione di Erich Fromm, non sia di là da venire, sempre proiettata su un domani che non arriva, ma concretamente in atto.

Legalità, giovani, cooperazione, parole care all’amico, al compagno, al democratico Lucio Nardi, segretario del Circolo PD Foro Boario qui a Forlì, prematuramente scomparso in questi giorni. Averne parlato quest’oggi a partire da due leggi che avranno effetti positivi anche sul nostro territorio credo sia il modo migliore per ricordarlo e continuare ad averlo vicino a tutti noi.

Video dell’intervento

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senza pretendere che gli altri si impegnino per noi, senza giudicare chi non si impegna,

senza accusare chi non si impegna, senza condannare chi non si impegna,

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e lo vogliamo fermamente è su di noi, soltanto su di noi. Il mondo si muove se noi ci muoviamo,

si muta se noi ci facciamo nuovi, ma imbarbarisce

se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi. Ci impegniamo:

per trovare un senso alla vita, a questa vita

una ragione che non sia una delle tante ragioni

che bene conosciamo e che non ci prendono il cuore.

Ci impegniamo non per riordinare il mondo, non per rifarlo, ma per amarlo.

(Bertolt Brecht)

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(Lelio Basso)

Davvero, vivo in tempi bui!

La parola innocente è stolta. Una fronte distesa

vuol dire insensibilità. Chi ride,

la notizia atroce

non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando

discorrere d'alberi è quasi un delitto,

perchè su troppe stragi comporta silenzio!

E l'uomo che ora traversa tranquillo la via

mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici

che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.

Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla

di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.

Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,

e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".

Ma come posso io mangiare e bere, quando

quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e

manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?

Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.

Nei libri antichi è scritta la saggezza:

lasciar le contese del mondo e il tempo breve

senza tema trascorrere.

Spogliarsi di violenza,

render bene per male,

non soddisfare i desideri, anzi

dimenticarli, dicono, è saggezza.

Tutto questo io non posso:

davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,

quando la fame regnava.

Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,

e mi ribellai insieme a loro.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.

Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.

Feci all'amore senza badarci

e la natura la guardai con impazienza.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.

La parola mi tradiva al carnefice.

Poco era in mio potere. Ma i potenti

posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta

era molto remota.

La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me

quasi inattingibile.

Così il tempo passò

che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi

dove fummo travolti

pensate

quando parlate delle nostre debolezze

anche ai tempi bui

cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,

attraverso le guerre di classe, disperati

quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:

anche l'odio contro la bassezza

stravolge il viso.

Anche l'ira per l'ingiustizia

fa roca la voce. Oh, noi

che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,

noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora

che all'uomo un aiuto sia l'uomo,

pensate a noi

con indulgenza.

(Bertolt Brecht, “A coloro che verranno”, 1939)

Un libro prima di essere un oggetto di mercato è un rapporto sociale

(sensibili alle foglie)

www.sensibiliallefoglie.it - www.libreriasensibiliallefoglie.com

C'è un'unica

verità elementare

la cui ignoranza uccide

innumerevoli idee

e splendidi piani:

nel momento in cui

uno si impegna a fondo,

anche la Provvidenza

allora si muove.

Infinite cose accadono

per aiutarlo,

cose che altrimenti

non sarebbero

mai avvenute...

Qualunque cosa tu possa fare,

o sognare di poter fare

cominciala.

L'audacia ha in sé genio,

potere e magia.

Cominciala adesso.

(J. W. Goethe)

... prepareremo giorni e stagioni

a misura dei nostri sogni

( Paul Eluard)

No, giovani, armate invece il vostro animo di una fede vigorosa: sceglietela voi liberamente purchè la vostra scelta presupponga il principio di libertà. Se non lo presuppone voi dovete respingerla, altrimenti vi mettereste su una strada senza ritorno, una strada al cui termine starebbe la vostra morale servitù: sareste dei servitori in ginocchio, mentre io vi esorto ad essere sempre degli uomini in piedi, padroni dei vostri sentimenti e dei vostri pensieri. Se non volete che la vostra vista scorra monotona, grigia e vuota, fate che essa sia illuminata dalla luce di una grande e nobile idea. A voi tutti i più fervidi auguri per l'anno che sta sorgendo?

(Sandro Pertini, 31 dicembre 1978)

"La teoria pura va lasciata a coloro che hanno il buon tempo di riflettere soltanto, ma non hanno il tempo da dedicare alle vittime di questa terra"

(J.H. Cone)

La libertà ... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica

(Ignazio Silone, Uscita di Sicurezza)

Mai nessuna notte è tanto lunga da non permettere al sole di sorgere

(Paulo Coelho)

Non c'è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale, non si può separare l'homo faber dall'homo sapiens. Ogni uomo infine, all'infuori della sua professione esplica una qualche attività intellettuale, è cioè un "filosofo", un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale, quindi contribuisce a sostenere o a modificare una concezione del mondo, cioè a suscitare nuovi modi di pensare.

(Antonio Gramsci)

Un'antica leggenda cinese parla del filo rosso del destino, dice che gli dei hanno attaccato un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi, collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo può allungarsi, o aggrovigliarsi, ma non si rompe mai.

Jake Bohm (David Mazouz), in Touch, 2012

Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa,mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore. E’ bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

(Josè Saramago)

C’era una generosità civile nella scuola pubblica, gratuita che permetteva a uno come me di imparare. Ci ero cresciuto dentro e non mi accorgevo dello sforzo di una società per mettere in pratica il compito. L’istruzione dava importanza a noi poveri. I ricchi si sarebbero istruiti comunque. La scuola dava peso a chi non ne aveva, faceva uguaglianza. Non aboliva la miseria, però tra le sue mura permetteva il pari. Il dispari cominciava fuori.

(Erri De Luca, Il giorno prima della felicità)

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno che ami e lui ricambia stringendoti più forte

(Charles Bukowski)

I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori;

sempre liberi di separarsi senza separarsi mai

(Alfred Bougeard)

Incontrarsi fu trovarsi. Nel momento misterioso in cui le loro mani si toccarono, esse si saldarono.

Quando quelle due anime si scorsero, si riconobbero come necessità reciproca e si abbracciarono indissolubilmente

(I miserabili - Victor Hugo)