Forlì città europea, anche per la mobilità
Sui giornali di questi giorni si leggono alcune polemiche fomentate da esponenti del centro-destra forlivese circa i lavori del nuovo terminal dei bus nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Forlì.
Oltre a ribadire, come è già stato fatto, che l’intervento rientra nel progetto di rilancio del Centro Storico, ampiamente illustrato in molti incontri pubblici la scorsa estate e approvato in consiglio lo scorso 1 agosto 2011 (come dovrebbero sapere bene coloro che in quel consiglio risultano eletti), credo sia importante, anche alla luce di esperienze territoriali consolidate su scala regionale, sottolineare gli obiettivi che tale progetto si è prefissato e quali saranno i vantaggi per i cittadini di tutto il territorio forlivese.
Spostare il terminal degli autobus urbani dalla piazza alla stazione ferroviaria consentirà innanzitutto di liberare le strade più strette dai mezzi di grandi dimensioni, come da tempo giustamente richiesto dai cittadini residenti ma anche da diverse realtà commerciali.
La stazione diventerà a tutti gli effetti la “porta della città” dalla quale, con spazi dedicati e facilmente individuabili, ci si potrà spostare verso le altre zone con il mezzo preferito e più adatto alle proprie esigenze, tramite una vasta gamma di opzioni: bus urbano, bus extra-urbano, taxi e, a breve, anche in bicicletta (non appena verrà realizzata la postazione di bike-sharing).
Il nuovo sistema di trasporto consentirà, inoltre, di realizzare un importante collegamento diretto, ad oggi assente, tra la stazione ferroviaria e l’ospedale Pierantoni-Morgagni e coprire mediante un apposito di navette il centro-storico e anche i viali della circonvallazione, riducendo l’inquinamento derivante dal traffico di auto private e bus di grandi dimensioni.
Il numero dei parcheggi auto sarà ridotto solo temporaneamente per il tempo necessario ai lavori, svolti durante le vacanze estive per non penalizzare, giustamente, gli studenti e i lavoratori pendolari, e compensato – aspetto assai rilevanti – da nuovi parcheggi poco distanti.
Molte città europee e italiane – e questo ovviamente anche in Emilia-Romagna- si stanno muovendo da anni nella direzione di una mobilità più lenta e sostenibile, incentivando l’uso dei mezzi pubblici e della bicicletta e scoraggiando l’uso delle auto private, troppo spesso occupate da un solo passeggero: ciò al fine di riducerre una delle principali fonti di inquinamento, di migliorare le condizioni ambientali e quindi, complessivamente, la qualità della vità dei cittadini.
Rendere Forlì una città europea è uno dei principali obiettivi dell’amministrazione comunale e il progetto ora in fase di realizzazione di una nuova infrastruttura della mobilità cittadina (strettamente collegata con il territorio) rientra con piena coerenza nel programma del Sindaco Balzani, fortemente condiviso dal PD, così come altre azioni quali la raccolta differenziata porta a porta, il sostegno alla legge per una nuova fiscalità ambientale, gli investimenti sulle energie rinnovabili volti anche alla promozione di nuovo modello di prosperità sostenibile. Non credo sia tempo di polemiche (le lasciamo tutte alla destra berlusconiana a cui forse non resta altro da fare dopo i disastri causati dal governo di Berlusconi e Bossi) quanto semmai di partecipare attivamente a nuovi percorsi di mobilità che stanno disegnando con rigore la Forlì di domani, a partire da scelte meditate ed efficaci.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD – Commissione “Territorio, Ambiente Mobilita’”
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