ForlìCittà Solare: nasce la società per l’energia
La Società SME si trasforma in “Forlì Città Solare”, per produrre energia pulita da fonti rinnovabili in edifici di proprietà comunale. Operazione a costo zero per il Comune, che porta ad investimenti per quasi 9 milioni di euro. Di Maio: «L’obiettivo è raggiungere l’autosufficienza energetica in città»
FORLI’ (FC) – L’obiettivo è quello di portare Forlì all’autosufficienza energetica, attraverso il potenziamento delle fonti rinnovabili e la creazione di nuove filiere economiche legate all’energia pulita. Un obiettivo ambizioso e importante sul quale il PD lavora da tempo, varando ora un nuovo strumento operativo che, nelle mani del Comune, farà crescere la green economy partendo dagli edifici pubblici. Si tratta di “Forlì Città Solare”, società strumentale per l’energia che nascerà dalla trasformazione della società SME (Strutture per Mercati ed Esposizioni Srl), al 100% di proprietà del Comune di Forlì. Scopo della nuova società sarà quello di produrre energia da fonti rinnovabili, assieme alla riqualificazione energetica di edifici e terreni di proprietà comunale.
Il progetto complessivo, che verrà discusso e votato lunedì 25 ottobre in Consiglio comunale, è stato anticipato da un incontro con la stampa venerdì 22 ottobre nella saletta dei Gruppi consiliari in Municipio, da Marco Di Maio (Segretario territoriale Pd forlivese e consigliere comunale) Marcello Rosetti (Capogruppo Pd – Consiglio comunale Forlì) e Alberto Bellini (Assessore comunale all’Ambiente), affiancati dai consiglieri regionali del PD Thomas Casadei e Tiziano Alessandrini.
«Si tratta – sottolinea il segretario dell’Unione territoriale forlivese PD, Marco Di Maio – del primo strumento operativo messo nelle mani del Comune per far crescere la green economy, a partire dagli edifici pubblici».
La Società SME ha un capitale sociale di 5 milioni di euro e un patrimonio, costituito dalla proprietà della palazzina SME del quartiere fieristico forlivese, valutato tra i 15 ed i 17 milioni di euro. Gestita da un amministrazione unico, Girolamo Giorgio Rubini, ha al suo attivo un flusso di cassa annuo di circa 320 mila euro con un utile di 50 mila euro, ricavato dai canoni di affitto dei locali della palazzina di via Punta di Ferro. Andata via via scemadosi negli anni la sua finalità espositiva e commerciale, oggi la società SME si avvia verso una nuova vita, più consona alle necessità del mondo contemporaneo.
«Questo progetto – continua Di Maio – si inserisce nella linea politica del PD, che prevede una centralità dell’Ambiente a tutti i livelli. In questo caso anche come fattore di sviluppo industriale, da innestare all’interno del mondo produttivo locale. L’obiettivo è quello di portare Forlì all’autosufficienza energetica, partendo da oggi e da una nuova e autentica filiera produttiva, che produca non solo energia e risparmi ma anche reddito e posti di lavoro realizzando da noi tecnologie e impianti».
«È importante – prosegue Marcello Rosetti – prevenire la crisi che deriverà dalla riduzione dei combustibili fossili incrementando la quota di autoproduzione di energia e riducendo i consumi finali aumentando l’efficienza energetica. L’indipendenza energetica può diventare un importante fattore di competitività, mentre oggi il nostro territorio copre meno del 5% del suo fabbisogno».
«La costituzione di “Forlì Città Solare” – gli fa eco l’assessore comunale all’Ambiente Alberto Bellini – rappresenta il compimento di uno dei punti qualificanti dell’amministrazione Balzani e la concreta realizzazione del modello di sviluppo pensato per la nostra comunità, orientato alla tutela del nostro territorio. La produzione di energia da fonti rinnovabili e la riqualificazione energetica degli edifici promuovono l’utilizzo responsabile delle risorse energetiche, la riduzione di emissioni di climalteranti e la riduzione dei costi per l’importazione di combustibili. Prevediamo – prosegue Bellini – la realizzazione di almeno quattro interventi significativi: copertura con pannelli fotovoltaici del palazzo SME di via Punta di Ferro, realizzazione di pensiline fotovoltaiche in uno dei parcheggi comunali, copertura con pannelli fotovoltaici di alcune scuole (ex GIL, Carpinello, etc), un impianto fotovoltaico di media taglia a terra in un area comunale di basso pregio agricolo. A questi interventi corrisponde una riduzione di emissione di CO2 in atmosfera pari a 900mila tonnellate di CO2 all’anno».
La trasfromazione della società non prevede uscite dalle casse comunali. La creazione di “Forlì Città Solare” porta invece ad investimenti significativi, pari a circa 8,6 milioni di euro, che corrispondono a circa 2 MW di potenza installata, finanziati in parte da fondi della società stessa e in parte dall’accensione di mutui, il cui rientro è garantito dai finanziamenti statali del Conto Energia. Il ritorno di investimento di un intervento di questo tipo varia da 7 a 11 anni, mentre il contributo viene fornito per 20 anni, e la vita media dei componenti è pari a 25 anni.
La nuova società strumentale sarà destinata a progettare anche soluzioni innovative, come barriere acustiche per gli assi viari (attraverso l’utilizzo di pannelli fotovoltaici sulle barriere fonoassorbenti); condizionamento ambientale di grandi edifici pubblici (solar cooling); bonifiche ambientali (attraverso la promozione di coperture fotovoltaiche in sostituzione a coperture con amianto).
Un ruolo molto importante in questo ambito è svolto anche dalla Regione Emilia-Romagna, che mette a disposizione finanziamenti per la riqualificazione energetica del territorio. «La Regione Emilia Romagna – afferma il consigliere PD Thomas Casadei – ha un suo preciso piano energetico, cosa che invece lo Stato italiano ancora non ha. E l’obiettivo è di divenire, entro il 2013, la regione più fotovoltaica d’Italia».
«Stiamo lavorando – conclude Tiziano Alessandrini – anche alla costituzione di una vera e propria filiera industriale sulle fonti rinnovabili, fondamentale per dar slancio all’economia locale».
Ufficio Stampa PD forlivese