Forlì coltiva il futuro: ottime valutazioni su energia e qualità della vita
Nel recente rapporto “Ecosistema urbano”, redatto da “Legambiente”, “Ambiente Italia” e “Il Sole 24 Ore”, il Comune di Forlì si posiziona al 10° posto tra le città medie e al 17° posto nella classifica generale dei capoluoghi più virtuosi per qualità della vita e dell’ambiente.
Questo ottimo piazzamento è tanto più significativo in quanto in costante miglioramento rispetto al 2010 (33°) e al 2009 (45°).
La progressione positiva conferma che gli investimenti, i progetti e le buone prassi messi in campo in questi anni dall’Amministrazione comunale stanno dando i loro frutti e spingono a continuare in questa direzione con l’obiettivo di migliorare ancora.
Realizzare città ad altissima qualità ambientale e, magari, “ad emissioni zero” (tema di cui si è discusso di recente anche grazie a tavole rotonde promosse dall’Assessorato all’Ambiente in collaborazione con il preziosissimo Tavolo delle associazioni ambientaliste) è un compito da svolgere con grande dedizione, per realizzare un modello di sviluppo intelligente, sostenibile e inclusiva che consenta allo stesso tempo di creare buona occupazione.
Intelligente, perché occorre costruire le città e le case di domani, più sicure e meno energivore.
Sostenibile perché non si può più sprecare territorio – come purtroppo si è fatto anche nella nostra regione negli ultimi due decenni – e urge cambiare il paradigma energetico.
Inclusiva, perché la coesione e la giustizia sociale sono oltre che un valore in sé anche una condizione per uno sviluppo di qualità, equilibrato e duraturo.
Si tratta di un’operazione complessa, che richiede di integrare competenze e interessi, pubblico e privato, edilizia e urbanistica, sapere tecnico e sapere umanistico.
La Regione Emilia-Romagna è impegnata da diversi anni in questo ambito.
Nel 2009 ha adottato le nuove norme urbanistiche che mettono in primo piano la riduzione della burocrazia, la qualità delle costruzioni, il risparmio energetico, la sicurezza sismica e la garanzia di quote di edilizia residenziale sociale e che consentono maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte di riqualificazione urbana e incentivano una crescente cooperazione tra la Regione ed gli Enti locali, soprattutto in forma associata, per promuovere l’attività di pianificazione urbanistica insieme a una maggiore attenzione alla tutela del territorio.
Nel corso degli anni 2008-2010, sono entrate in vigore nuove norme per la certificazione energetica degli edifici non solo di nuova costruzione, ma anche delle singole unità immobiliari soggette a trasferimento a titolo oneroso e delle unità immobiliari soggette a locazione, rafforzando i requisiti prestazionali fissati dal legislatore nazionale.
Come è noto, la Regione promuove, inoltre, la riqualificazione delle città attraverso i programmi di riqualificazione urbana (PRU) per il risanamento delle aree degradate e il riuso delle aree dismesse e ha promosso i programmi innovativi in ambito urbano denominati “contratti di quartiere II”, nonché il programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile.
Di recente è stato approvato dall’assemblea legislativa il Piano Energetico Regionale per il triennio 2011-2013, che punta sul risparmio energetico in tutti i settori, sull’efficienza e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili.
L’Emilia-Romagna è, infine, la prima Regione a recepire nella propria disciplina le disposizioni del D.Lgs. 28/2011 in materia di integrazione di impianti ad energia rinnovabile negli edifici che a partire dal 2012, e con una applicazione progressiva, prevede nuovi standard, a copertura di quota parte (fino ad arrivare al 50%) dell’intero consumo di energia termica dell’edificio (per la climatizzazione e per la produzione di acqua calda sanitaria) e di produzione di energia elettrica, la pubblicazione dell’attestato di certificazione energetica degli edifici negli annunci commerciali di vendita e la possibilità di ottenere un bonus volumetrico del 5%, per edifici di nuova costruzione o ristrutturazioni rilevanti, se si aumenta del 30% la dotazione minima di energia da fonti rinnovabili.
Forlì e, per molti versi, tutto il territorio forlivese sono su questi temi un laboratorio di applicazione di questi principi e di queste politiche e rappresentano, come attestano molte recenti iniziative e provvedimenti, un esempio concreto di come è possibile costruire futuro all’insegna della qualità della vita e di innovative politiche energetiche ed ambientali.
Thomas Casadei
Consigliere Regionale PD
Commissione Ambiente, Territorio, Mobilità