Gioco d’azzardo patologico: un progetto di legge regionale contro un fenomeno sempre più allarmante
La cronaca forlivese di questi giorni ha portato alla ribalta il tema scottante del gioco d’azzardo patologico, un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti: l’assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti ha spiegato di recente che in Emilia-Romagna “si giocano circa 7 miliardi di euro l’anno, quanto la Regione investe nell’intero sistema sanitario regionale per curare tutte le patologie”.
Merita quindi un’analisi seria ed attenta la vicenda dell’apertura di una sala giochi adiacente ad una parrocchia forlivese, molto frequentata da bambini e ragazzi, e merita riflessione il fatto che scarsi siano ad oggi i mezzi a disposizione delle amministrazioni per tutelare e contrastare una forma di dipendenza che ha gravi effetti sociali ed economici.
Per queste ragiooni credo sia importante il progetto di legge, presentato dalle forze politiche della maggioranza in Regione: esso si propone di “Contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo e le sue ricadute personali, familiari e il danno sociale legato all’aumento nella popolazione della patologia di dipendenza correlata, denominata gioco d’azzardo patologico (Gap)”. Illustrato in commissione Salute e Politiche sociali, il testo mostra quanto la dipendenza da gioco d’azzardo sia ormai considerata una vera e propria emergenza sociale, “di massa”.
Nella proposta sono previsti vari provvedimenti come un marchio rilasciato dalla Regione Emilia Romagna (Slot freE-R) ai gestori di esercizi commerciali, circoli privati e altri luoghi d’intrattenimento che scelgono di non installare le apparecchiature per il gioco d’azzardo, insieme ad attività di divulgazione e formazione in collaborazione tra scuole, Enti locali, aziende sanitarie locali, Terzo settore e associazioni.
Sono previste inoltre misure sanitarie di carattere sperimentale, anche residenziale, e iniziative Ausl di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, anche con la costituzione di strutture specialistiche monotematiche e la formazione specialistica di operatori socio-sanitari.
La collocazione urbana delle sale da gioco come attivita’ ad impatto sociale e le autorizzazioni saranno al centro di un approfondimento in commissione, considerato l’annunciato decreto del ministro della Salute. Quel che è certo è che il fenomeno richiede interventi mirati di contrasto.
Thomas Casadei
Consigliere regionale PD
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